Ventimiglia, Francia mura frontiera: migranti in corteo. Emergenza stazioni Roma e Milano

Ventimiglia, Francia mura frontiera e rispedisce migranti: sit-in e sciopero fame
Ventimiglia, Francia mura frontiera e rispedisce migranti: sit-in e sciopero fame

VENTIMIGLIA – A Ventimiglia dove corre la linea di confine tra Francia e Italia è ancora emergenza immigrazione. I gendarmi francesi da giovedì hanno murato la frontiera e vietano ai migranti di oltrepassarla. Un corteo di profughi si è incamminato dal centro cittadino fino al confine francese. Circa un centinaio hanno sfilato lungo la via Aurelia urlando: “We are not animals”, non siamo animali. “We are human beings”, siamo esseri umani. Il corteo è stato poi disperso dalle forze dell’ordine ma la tensione resta alta, al punto che il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano (Pd) arriva a parlare di un “caso diplomatico” dal momento che quei pochi che ce la fanno a passare quello che fino a pochi giorni fa era un normale varco Schengen vengono presi e rispediti in Italia. Nell’ultima settimana oltre mille migranti illegali sono stati rimandati in Italia dalla Francia.

Intanto da Roma a Milano si mettono in campo misure per alleggerire l’assedio dei migranti nelle stazioni, bloccati dal tappo alle frontiere messo dai Paesi europei. Anche il premier Matteo Renzi si muove: nei prossimi giorni incontrerà sia il premier inglese David Cameron sia il presidente francese Francois Hollande. Entrambi gli appuntamenti si svolgeranno a Milano, in ambito Expo: il primo mercoledì 17 giugno, il secondo domenica 21 giugno.

Loro, i migranti, non si arrendono: si sono accampati proprio davanti alle camionette della Gendarmerie a Ventimiglia. Sono in gran parte etiopi, sudanesi, anche siriani e l’unica cosa che vogliono è poter oltrepassare il confine: su un grande cartello c’è scritto in inglese “We need to pass”, dobbiamo poter passare; su un altro “We need freedom”, abbiamo bisogno di libertà. Hanno cominciato uno sciopero della fame e rifiutano il cibo. La Francia non è nemmeno la loro destinazione finale. Vogliono raggiungere la Gran Bretagna, la Svezia, la Danimarca, dove sperano di ricongiungersi con i loro parenti e di trovare un lavoro.

L’Ue stringe sul fronte dei rimpatri in vista del vertice dei leader del 25 e 26 giugno. Mentre resta alta la tensione, anche politica, per la situazione di emergenza italiana. Il Viminale sottolinea che “i migranti non possono lasciare l’Italia, le norme non lo permettono”. E, sul fronte sanitario, il ministero della Salute registra che il 10% dei profughi sbarcati quest’anno aveva la scabbia e parla di un peggioramento delle condizioni sanitarie dei profughi rispetto a quando c’era Mare Nostrum.

SGOMBERATA STAZIONE MILANO, TENDOPOLI A ROMA – Dopo il caos degli ultimi giorni i comuni di Roma e Milano hanno disposto interventi per sistemare i profughi accalcati nelle rispettive stazioni. Alla Centrale di Milano, nella notte tra venerdì e sabato sono stati chiusi i due grandi mezzanini centrali che li ospitavano. I profughi si sono quindi ammassati all’esterno. Il prefetto Francesco Paolo Tronca ha poi annunciato una “soluzione ponte”: fino a mercoledì ci saranno a disposizione due locali all’interno della stazione con la funzione di ‘smistamento’. Da mercoledì sarà tutto trasferito a un locale attiguo, in attesa della messa a posto “entro qualche settimana” dell’ex dopolavoro ferroviario. Soluzione d’emergenza anche a Roma, dove accanto alla stazione Tiburtina verrà allestita una tendopoli da 150 posti, con letti, cucine da campo e bagni chimici per accogliere i migranti accampati.

RENZI CERCA INTESA CON REGIONI – La strategia perseguita dal Governo è sempre quella di arrivare ad una distribuzione equilibrata dei migranti – ne sono arrivati quasi 60mila quest’anno – su tutto il territorio nazionale; rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione. Mercoledì prossimo è in programma un incontro tra il ministro dell’Interno, Angelino Alfano e le Regioni. Le amministrazioni leghiste, ma non solo quelle, sono sul piede di guerra e non sarà facile trovare una soluzione condivisa. Ma anche Renzi vedrà i governatori a Palazzo Chigi prima del vertice europeo di fine mese.

“ITALIA BIVACCO PERMANENTE” – Continuano, intanto le polemiche politiche. Per l’atteggiamento di chiusura dei Paesi europei, attacca Beppe Grillo, “Italia diventa un bivacco permanente di sfollati nelle stazioni e ai confini con gli altri Stati”. Il presidente della Lombardia Roberto Maroni, nota che “un problema c’è e basta andare in giro per le città, nelle stazioni, alla Centrale a Milano, per rendersene conto, per questo ho invitato il Governo a risolverlo”. Renato Brunetta (Fi) definisce il caso di Ventimiglia “una polveriera che rischia di esploderci in mano, causando danni incalcolabili. L’immobilismo e il pressapochismo del governo sono miopi e preoccupanti. Renzi batta un colpo”.

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