Pillola del giorno dopo, i vescovi tedeschi dicono sì solo in caso di stupro

BERLINO – I vescovi tedeschi dicono sì all’uso della pillola del giorno dopo alle donne vittime di stupro. E’ una prima, significativa, apertura al mondo dei contraccettivi, anche se circoscritta a una casistica precisa e limitata. L’apertura della conferenza episcopale tedesca riguarda le cliniche cattoliche di questo Paese che potranno, di conseguenza, somministrare il farmaco nei casi di donne che abbiano subito violenza sessuale. Una presa di posizione che viene sì dalla Germania, Paese tradizionalmente più progressista sulle questioni etiche rispetto a Roma, ma avviene proprio alla vigilia del conclave che eleggerà il prossimo Papa.

I vescovi tedeschi si allineano in questo modo alla posizione espressa giorni fa dal cardinale di Colonia Joachim Meisner, che ha autorizzato le strutture sanitarie cattoliche a prescrivere la pillola del giorno dopo, alle donne che siano state vittime di violenza sessuale. La svolta della chiesa tedesca arriva dopo le polemiche sollevate dal caso di una donna che si è vista negare la possibilità di assumere la pillola del giorno dopo da due cliniche cattoliche di Colonia. La chiesa tedesca sottolinea anche che un cambiamento del genere è possibile grazie all’esistenza, oggi sul mercato, di prodotti farmaceutici che hanno effetti nuovi. E in questo scenario i vescovi specificano di aver autorizzato la pillola in grado di evitare la fecondazione, e non invece farmaci dagli effetti abortivi.

Non è una distinzione da poco, la pillola del giorno dopo è infatti un anticoncezionale d’emergenza. Si prende entro massimo 72 ore dal rapporto a rischio ed evita la fecondazione, ovvero l’avvio di una nuova vita. Resta immutato il “no” della Chiesa cattolica alla pillola abortiva (che invece provoca un aborto vero e proprio) come a qualsiasi forma di aborto.

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