In Irlanda del Nord, Margaret Loughrey, 56 anni, vincitrice di 31 milioni di euro alla lotteria, è stata trovata morta nella sua abitazione a Strabane, nella contea di Tyrone. La polizia afferma che il decesso non è sospetto, probabilmente si tratta di suicidio.
Vincitrice alla lotteria si toglie la vita
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, “Maggie Millions” così chiamata per il jackpot a EuroMillions otto anni fa, aveva più volte ammesso che la vincita aveva “distrutto la sua vita”. La dea bendata l’aveva baciata quando ha comprato il biglietto che le fatto vincere l’enorme somma di denaro. Maggie stava tornando a casa dall’Agenzia di collocamento, viveva con un sussidio di sole 58 sterline a settimana, poco più di 61 euro.
Dopo la vincita ha regalato £ 1 milione (circa 1 milione e 160mila euro) a ciascun familiare. Ha donato una considerevole fetta della somma in beneficenza e alla città di Strabane affinché venisse trasformata in una mèta turistica.
Ha investito il denaro in un piccolo impero immobiliare, tra cui un bungalow, un pub e un ex mulino convertito in un centro ricreativo. Ma quattro mesi dopo la vincita e anche in seguito ha così definito la vita da da multimilionaria:”Se esiste l’inferno ci sono stata. Il denaro mi ha portato solo dolore. Ha distrutto la mia vita”.
Dopo la vincita milionaria la sua vita in pezzi
Loughrey aveva affermato che le persone le avevano “rubato milioni” e aggiunto: “Mi dispiace di aver vinto alla lotteria. Prima ero una persona felice”. Di recente aveva detto che le erano rimasti solo 5 milioni di sterline.
Paul Gallagher, vicino e consigliere locale ha rivelato che poco prima di morire Meggie aveva trasformato un fienile nella casa dei suoi sogni. Aveva acquistato Herdman’s Mill a Sion Mills nel 2014, ma era stata presa di mira da incendi e atti di vandalismo. Nel 2015 a Loughrey era stato ordinato di fare 150 ore di servizio alla comunità dopo essere stata condannata per aver aggredito un tassista. Nel 2018 fu condannata a pagare £ 30.000 sterline a un ex dipendente che aveva maltrattato, deriso per la fede religiosa e poi licenziato.