Nube vulcanica: Riaprono gli scali di Francia, Spagna, Croazia e sei aeroporti tedeschi

L’ente aereo spagnolo Aena ha annunciato questo pomeriggio la riapertura di tutti gli aeroporti del nord e dell’est del Paese che erano stati chiusi fra ieri sera e questa mattina a causa dell’avvicinarsi della nube vulcanica. Al momento inoltre non ci sono più restrizioni di volo nello spazio aereo spagnolo. Negli aeroporti di tutto la Spagna, fino alle 12.00, sono stati cancellati 2.194 voli. Riaperti al traffico dalle 15.30, come ha indicato Aena, gli scali di Barcellona, Girona, Reus, Sabadell, Asturie, Santander, Bilbao, San Sebastian, Vitoria, Pampelona, Logronò, Saragozza, Palma e Menorca.

Anche nel sud della Francia diversi aeroporti sono stati riaperti almeno fino al pomeriggio di domani. Lo ha detto la direzione generale dell’aviazione civile (Dgac). Il provvedimento riguarda gli scali di Bordeaux, Marsiglia e Nizza. Altri aeroporti del sud ovest (Tolosa Montpellier, Pau, Tarbes, Biarritz et Perpignan) che avrebbero dovuto chiudere oggi, continueranno a prestare servizio.

Durante la giornata di oggi, inoltre, è stato ripristinato anche  lo spazio aereo sulla Croazia, sebbene restino cancellati tutti i voli per il nord e il centro Europa, come riferisce l’Agenzia per il controllo dello spazio aereo croato. Il maggiore scalo aeroportuale, quello di Zagabria, era chiuso da venerdì, mentre la notte scorsa, dalle 22.40 fino alle 9.00, era stato chiuso l’intero spazio di sorvolo sopra il Paese. dal momento che la nube di cenere vulcanica si è spostata a nord, questa mattina erano stati aperti gli scali nel sud del Paese, precisamente sulla costa adriatica (Zara, Spalato e Dubrovnik). Nel pomeriggio anche quello di Zagabria. Il traffico aereo resterà però parzialmente paralizzato poiché la maggior parte dei voli é comunque diretta verso il nord e il centro dell’Europa.

In Germania, invece, sono almeno sei gli aeroporti tedeschi che sono stati autorizzati a riaprire seppur temporaneamente. In tutto, in Europa, sono stati 63 mila i voli cancellati finora dall’inizio dell’eruzione in Islanda, il 14 aprile. Secondo i dati forniti da Eurocontrol su quattro giorni di cancellazioni.

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