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Wallis Simpson ancora innamorata dell’ex marito quando sposò Edoardo VIII

di Alberto Francavilla |16 Agosto 2011 20:22

Wallis Simpson

LONDRA – Wallis Simpson, la pluridivorziata americana per la quale Edoardo VIII rinunciò al trono, sarebbe stata ancora innamorata del marito dal quale stava divorziando, ma si sarebbe sentita troppo sola e in trappola per non sposare il principe erede al trono.

E’ quanto emerge da alcune lettere trovate in una soffitta che dimostrano come i già noti tentativi della Simpson di svincolarsi dal matrimonio che portò il fratello di Edoardo, Giorgio, sul trono al posto suo, fossero motivati dai suoi sentimenti nel confronti del secondo marito, l’armatore Ernest Simpson, con il quale era stata sposata per nove anni.

Le lettere, scritte all’ex marito all’epoca del divorzio, mostrano come la Simpson rimpiangesse ”la vita amabile, dolce e semplice” con il consorte e, riferendosi allo scandalo della sua relazione con il futuro re, affermasse che ”niente di questo caos e vuoto crescente è colpa mia”.

Prima di trasferirsi in Francia, dove sposò Edoardo nel giugno del 1937, la Simpson scrisse all’ex marito: ”Dammi coraggio, sono così sola”. Anne Sebba, una giornalista e autrice di una biografia sulla Simpson, nelle cui mani sono finite le lettere trovate in una soffitta nel sud dell’Inghilterra da persone che preferiscono restare anonime, ha dichiarato: ”Nessuno credeva a Wallis quando diceva di non voler sposare Edoardo. Questa è la prima occhiata sulla sua solitudine, insicurezza, ansia e paura. Credo che fosse davvero innamorata di Ernest, ma che scoprì troppo tardi che cos’era il vero amore”.

Le lettere faranno parte di un documentario sulla Simpson che andra’ in onda la prossima settimana sull’emittente Channel 4. Alla storia d’amore tra Edoardo e Wallis è invece dedicato il film di Madonna ‘W.E.’, che sarà fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia (31 agosto-10 settembre).

In seguito allo scoppio delle ostilità nel 1939, il Duca di Windsor fu inviato in Francia al comando di una postazione militare. Secondo il figlio del Barone William Edmund Ironside, la Duchessa Wallis Simpson) continuò a intrattenere amicizie con persone legate ad ambienti fascisti, passando loro informazioni dettagliate sui movimenti di truppe francesi e belghe che riusciva a ottenere dal marito. Quando i Tedeschi invasero il Nord della Francia nel maggio del 1940, e dopo la disfatta inglese di Dunquerque, la Duchessa disse ad un giornalista americano: “Non posso dire di essere dispiaciuta.”

Successivamente, il Duca e la Duchessa abbandonarono Parigi, prima per Biarritz, poi in giugno ripararono in Spagna. In una intervista rilasciata all’ambasciatore statunitense in Spagna, Alexander W. Weddell, disse che la Francia non poteva vincere perché “malata dall’interno”. In luglio, la coppia si spostò a Lisbona, Portogallo, ospiti di Ricardo Espirito Santo Silva, un banchiere sospettato di essere una spia nazista. In agosto, Wallis seguì il marito nel suo incarico di Governatore delle Bahamas, ruolo escogitato dal Governo Britannico per tenere il Duca lontano dall’Europa e al sicuro.

Wallis ricoprì il ruolo di moglie del Governatore per 5 anni. In realtà, però, odiava Nassau, chiamandola “la nostra St. Helena”, riferendosi all’esilio di Napoleone Bonaparte. Fu fortemente criticata per la sua vita dispendiosa, mentre in Gran Bretagna erano in vigore misure di austerità legate alla guerra.

Le sue tendenze razziste sono palesi negli epiteti ingiuriosi con cui apostrofava la popolazione locale (tra i tanti, “pigri e affamati negri” in alcune lettere a sua zia).

Nel 1941, Il Primo Ministro Winston Churchill protestò ferocemente quando scoprì che lei e suo marito salirono a bordo dello yacht del magnate svedese, Axel Wenner-Gren, un uomo dichiaratamente filo-tedesco, e quando il Duca, in un’intervista, suggerì di siglare una pace con la Germania. L’intera stampa e la popolazione inglese non si fidava della coppia. Sir Alexander Hardinge, non a caso, scrisse che secondo lui i sentimenti anti-inglesi erano dovuti al rifiuto anni prima da parte del Regno ad accettarli come sovrani.

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