Wikileaks, il Guardian attacca l’esercito britannico: “Troppi civili uccisi in Afghanistan”

Soldato britannico

Tre unità militari britanniche si sarebbero rese responsabili dell’ uccisione di civili in Afghanistan. A provarlo sarebbero alcuni documenti ufficiali citati mercoledì 27 ottobre dal quotidiano inglese ‘The Guardian’, che li ha chiesti e ottenuti dal ministero della Difesa dopo le denunce del sito Wikileaks riguardo ai bilanci forniti dagli Stati Uniti.

Grazie alle regole sulla libertà d’informazione vigenti in Gran Bretagna, il quotidiano inglese ha potuto ottenere informazioni su 21 incidenti con vittime civili, menzionate tra le decine di migliaia di documenti militari americani segreti sulla guerra in Afghanistan messi in rete da Wikileaks.

Ne risulta – afferma il Guardian – che i due terzi delle vittime civili causate dalle truppe britanniche in quei 21 incidenti sono da attribuire a tre unità dell’esercito. Si tratta del reparto di fanteria ‘Cold Stream Guards’, che ha ucciso quattro civili a Kabul in quattro settimane, dei commandos della Royal Marine, che hanno ucciso o ferito civili afghani otto volte in sei mesi, e dei membri della Rifles, implicati in tre incidenti del 2009.

Tra le vittime di quegli episodi – rivela il Guardian – figurano anche dei bambini, e un uomo con disturbi mentali. ”Siamo profondamente dispiaciuti per tutte le perdite civili”, ha commentato un portavoce del ministero della Difesa, che aggiunge: ”La protezione della popolazione civile afghana è la pietra angolare della missione Isaf e tutti i soldati britannici ricevono una completa istruzione sulle severe regole d’ingaggio”. A suo dire sarebbero però ”i ribelli islamici” a causare ”la maggioranza dei morti e dei feriti civili in Afghanistan”.

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