Gioca 12 ore con la Xbox: ucciso da una trombosi venosa

Chris Staniforth
Chris Staniforth

LONDRA – Morire di Xbox si può. Così è finita la giovane vita di Chris Staniforth, un giovane inglese stroncato a Sheffield da una trombosi venosa dopo 12 ore ininterrotte di Xbox. Non si è accorto del dolore, delle gambe pesanti e delle vene gonfie il giovane Chris.

E’ rimasto incollato allo schermo per mezza giornata senza mai fermarsi, ha scritto il tabloid britannico The Sun. Il padre David è rimasto sconvolto e ha confessato al giornale: “Ha vissuto per la sua Xbox non ho mai pensato fosse in pericolo. Da genitore pensi che giocare ai videogames non possa fare alcun male ai propri figli perché sai che cosa stanno facendo. E invece i ragazzi che in tutto il paese giocano per per lunghi periodi non si rendono conto che potrebbero morire”.

Il gioco Halo era la sua passione, non riusciva a staccarsi. Aveva uno strano dolore al petto alla fine di quella sua ultima maratona con il video games. Si è inginocchiato a terra, poi è morto.

“Chris aveva detto al suo amico di essere stato svegliato durante la notte da una strana sensazione al petto”, ha spiegato ancora il padre.  “Aveva detto che sentiva il cuore affaticato e che la frequenza dei battiti si era incredibilmente abbassata, ma poi era tornata alla normalità e si era addormentato. Subito dopo si è sentito male”.

David Staniforth adesso ha lanciato un appello contro l’abuso dei videogames: “I giochi sono divertenti e una volta che hai iniziato a giocare è difficile smettere. Negli anni Chris ha diverse console, dalla Playstation alla Xbox. Non è colpa dei produttori se le persone le usano per tanto tempo, ma voglio mettere in evidenza i pericoli che possono sorgere”.

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