Meloni: “Bonus 18enni resta ma con soglia di reddito”. “Non vogliamo abolire” il bonus ai diciottenni per la cultura”. Così la premier Giorgia Meloni, in un video sui social per la sua rubrica ‘#gliappuntidigiorgia’, spiegando che “non c’è ragione” che lo riceva “il figlio di un milionario, di un parlamentare, o mia figlia”.
Meloni: “Bonus 18enni resta ma con soglia di reddito”
“Va introdotto un limite al reddito di chi accede a questa misura. E vanno meglio definiti i contenuti e le cose che si possono acquistare con queste risorse e credo anche che occorra lavorare sulle truffe – aggiunge -.
Quindi confermo che intendiamo modificare questa norma, senza però togliere queste risorse alla loro destinazione originale, i giovani e la cultura”.
A quale soglia di Isee?
Resta quindi da capire a quale livello di Isee il governo vorrà fissare l’asticella. Va ricordato che una corrente di pensiero assegna molta importanza all’universalità della misura, senza soglie reddituali perché non è detto che anche chi disponga delle risorse le spenda poi per consumi culturali. E non va sottovalutata la totale libertà (cioè senza vincoli e genitoriali) di scelta nell’orientare la spesa da parte di diciottenni.
C’è chi, infine, non necessariamente a destra, contesta la logica in qualche modo clientelare del bonus. Una specie di mancia che assicuri il consenso: diverso sarebbe il sostegno pubblico all’offerta di consumi culturali piuttosto che alla domanda.
Ma, per esempio dalla Fiera della piccola e media editoria che ha visto una partecipazione record a Roma (100mila presenze), sale l’appello pressante a mantenere 18app così com’è ricordando magari come l’Italia sia nelle ultime posizioni in Europa per l’incidenza di spesa culturale sul Pil.
Allo stato dell’arte dobbiamo registrare la posizione del governo espressa questa mattina da Federico Mollicone (Fdi), presidente della commissione Cultura della Camera e primo firmatario della proposta di modifica al ddl di Bilancio.
La 18app non esisterà più, dal 1 gennaio nuova “carta cultura”
La 18App “non esisterà più. Esisterà una nuova carta cultura per i giovani concordata con gli editori e con tutta la filiera, basata su nuovi criteri e con nuove caratteristiche”.
E “proseguirà dal 1 gennaio”. E’ quanto prevede l’emendamento alla manovra “riformulato dalla maggioranza con l’accordo del governo: nessuno metterà in discussione le politiche attive di sostegno al consumo culturale, soprattutto dei ragazzi”.