Processo a Tartaglia, i pm: “Va assolto per incapacità, non è imputabile”

Pubblicato il 29 Giugno 2010 - 11:43 OLTRE 6 MESI FA

Per il pm di Milano Massimo Tartaglia, l’uomo che aggredì Silvio Berlusconi colpendolo al volto con una statuetta mentre teneva un comizio in Piazza Duomo il 13 dicembre scorso, non è imputabile in quanto incapace di intendere e di volere. Lo ha dichiarato lo stesso pubblico ministero in apertura del processo a Milano.

Il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, ha quindi chiesto l’assoluzione perchè il fatto è stato commesso da persona non imputabile per incapacità di intendere e volere al momento del fatto. Oltre all’assoluzione Spataro ha chiesto al gup Luisa Savoia, davanti alla quale si svolge il processo con rito immediato, l’applicazione di una misura di sicurezza: in via principale, questa consiste in un anno di ricovero presso la stessa comunità terapeutica in cui attualmente si trova l’imputato; in via subordinata, cioè qualora il gup non dovesse ritenere adeguata questa misura, ha chiesto la libertà vigilata per un anno, sempre con la permanenza nella stessa comunità terapeutica.

I legali dell’imputato hanno chiesto l’assoluzione per il loro assistito in quanto incapace di intendere e volere e la concessione della libertà perchè non lo ritengono, come ha invece attestato la perizia, socialmente pericoloso.

Secondo i due psichiatri, Antonio Marigliano e Fiorella Gazzale, incaricati dal gup di Milano, Luisa Savoia, di effettuare la perizia su Massimo Tartaglia, l’uomo al momento del fatto era incapace di intendere e di volere. Dell’esito del lavoro peritale verrà tenuto conto nella discussione processuale e probabilmente anche dal giudice nella sua decisione.

Non è escluso infatti che Tartaglia possa essere assolto perchè non imputabile a causa della sua infermità mentale all’epoca dei fatti, anche se dovrà probabilmente essere comunque disposta una misura di sicurezza, in quanto dichiarato socialmente pericoloso.