NAPOLI – Era andata in ospedale per interrompere una gravidanza indesiderata ma è uscita cadavere. E’ bufera sull’ospedale Cardarelli di Napoli, dove una ragazza di soli 19 anni è morta durante un aborto. La giovane si chiamava Gabriella Cipolletta ed era originaria di Mugnano: è deceduta nel primo pomeriggio di martedì 12 gennaio causa di una forte emorragia.
Dinanzi al reparto dove era ricoverata ci sono stati momenti di forte tensioni tra i medici e i familiari della ragazza. Era all’undicesima settimana di gravidanza, quasi al limite del termine previsto per legge. L’intervento effettuato a mezzogiorno sembrava riuscito. Tempo qualche ora però e una grave emorragia interna ha fatto precipitare le funzioni vitali della ragazza. I medici sono intervenuti in laparotomia esplorativa per cercare di fermare l’emorragia, ma non c’è stato modo di salvarla. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ora inviato gli ispettori ministeriali all’ospedale per cercare di appurare eventuali responsabilità. I familiari hanno presentato un esposto alla polizia.
Il direttore sanitario del Cardarelli, Franco Paradiso, ha spiegato: “Disporremo un’inchiesta interna, ma la rianimazione dell’Ospedale ha già chiesto l’esecuzione di un’ autopsia per ricostruire l’accaduto. Durante l’esecuzione dell’intervento la paziente ha avuto un’ emorragia. Le è stata praticata una trasfusione con quattro sacche di plasma e sono stati eseguiti accertamenti per verificare l’esistenza di problemi determinati dall’intervento, ma non è emerso nulla. La giovane ha avuto uno choc ipovolemico ed èmorta alle 15. Ad un primo esame le procedure sembrano state corrette. Attendiamo, comunque il sequestro della cartella clinica e l’effettuazione dell’autopsia”.
Stando a quanto riportato dal quotidiano la Repubblica, sembrerebbe che fino a poco tempo fa la giovane non fosse neppure a conoscenza della gravidanza. Avrebbe appreso la notizia solo in seguito all’inizio di una cura per un fungo della pelle. Di qui il consiglio del suo medico di interrompere la gravidanza per evitare eventuali malformazioni del feto causate dall’assunzione dei farmaci antimicotici.