Napoli. Tesoro narcoboss, preziose armi, diamanti, lingotti, 2 mln di euro

Pistole incastonate con pietre preziose
Pistole incastonate con pietre preziose

NAPOLI – C’era la fede nuziale, con il nome della moglie, ma anche una collana, tempestata di brillanti, con il nome di una delle figlie. C’erano almeno trenta rolex, diamanti di tutti i carati, gioielli di tutti i tipi, lingotti d’oro, pistole ingioiellate.

Un tesoro del valore di almeno due milioni di euro trovato in una casa nella disponibilità di un boss del clan Contini, Antonio Muscerino. Non risulta niente di rubato.

Il ‘tesoro’ sembra essere, dunque, un vero e proprio investimento. Del resto il 46enne aveva un ruolo di spicco nel clan: era colui che si interessava delle linee strategiche dell’organizzazione, in particolare quelle relative al traffico di droga.

Non solo, si occupava della gestione dei pusher nelle piazze di spaccio ed era in prima linea anche nella gestione della cassa comune del clan e della contabilità. Muscerino era finito in carcere il 2 marzo scorso nell’ambito della operazione ‘Cartagena’ che portò all’arresto di 33 persone dei Contini e al sequestro di beni di lusso per oltre 20 milioni di euro: per lui le accuse di traffico internazionale di droga e di 416 bis.

Era soprattutto dalla Spagna e dall’Olanda che faceva arrivare la droga: soldi, quelli provenienti dal narcotraffico, che ha ‘investito’ nell’acquisto di numerosissimi gioielli realizzando un vero e proprio ‘tesoretto’. Era tutto contenuto in una valigia ed in un borsone, nascosti tra l’armadio e il soffitto. I carabinieri del nucleo Investigativo di Napoli hanno trovato il tesoro in via Milano, in una casa dell’area ‘Vasto’ di Napoli, la zona della città che è sotto il controllo proprio dei Contini.

Nell’appartamento c’erano anche delle telecamere. Non è il primo sequestro che viene fatto ad esponenti del potente clan. Nel febbraio 2015 furono sequestrati beni per 320 milioni di euro, tra distributori di carburante, ben 41, disseminati lungo la tangenziale di Napoli e altri tratti autostradali, venti bar, tabaccherie, quattro gioiellerie, un garage, undici case, due società immobiliari e tre aziende di torrefazione di caffè.

Ed ancora, a maggio di quest’anno un impero di 80 milioni di euro è stato confiscato, a Roma, a imprenditori vicini alla camorra: imprenditori, i fratelli Righi, che sarebbero sarebbero stati “stabili riciclatori” al servizio dei Contini. A maggio, l’ultimo sequestro: uno yacht di 14 metri del valore di 500 mila euro appartenente ad un elemento di spicco del solito clan.

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