PADOVA, 2 NOV – Difficile in tempi di crisi e di tagli agli enti locali far passare senza polemiche un bando pubblico per due sculture dal valore di 150mila euro. Succede a Padova dove il bando per le statue da sistemare nella zona della stazione ferroviaria – tra le piu' degradate della citta' – e' divenuto pubblico in questi giorni, suscitando un vespaio di reazioni contrarie – riferiscono i quotidiani locali -, soprattutto da parte di esponenti della Lega Nord. L'amministrazione municipale di centrosinistra pero', con il vice sindaco Ivo Rossi – difende la scelta a favore dell'arte.
''L'uomo sin dall'eta' della pietra ha sentito la necessita' di elevarsi dall'oppressione del quotidiano attraverso l'arte – spiega Rossi – Noi a Padova pensiamo che si possa progettare anche in momenti delicati come questo una citta' che sa accogliere le migliaia di persone che qui arrivano per lavoro, studio e turismo in una maniera degna di una grande realta' europea''. Rossi rileva che la decisione di realizzare le opere d'arte e' maturata due anni fa; il bando arriva ora dopo una attenta riflessione in seno alla Giunta comunale. Le opere vincitrici verranno scelte da una apposita commissione di esperti. Il progetto comunale immagina due grandi sculture che diano un volto alla porta d'ingresso della citta' di Padova. ''La sfida della bellezza – conclude Rossi – e' la vera sfida della civilta': imbarbarirsi in polemiche mi sembra una regressione di cui non abbiamo proprio bisogno in questo momento''. Se a Padova il Comune crede nell'importanza dell'investimento nell'arte, un'altra amministrazione municipale veneta, quella di Belluno: per rimpinguare le casse comunali ha messo all'asta per 400mila euro (senza al momento trovare compratori) una scultura di Gio' Pomodoro, pagata 5 anni fa 292mila euro.