A24 (Roma-Teramo) e A25 (diramazione Pescara), Toninelli dice: "Piloni marci". E adesso? A24 (Roma-Teramo) e A25 (diramazione Pescara), Toninelli dice: "Piloni marci". E adesso?

A24 (Roma-Teramo) e A25 (diramazione Pescara), Toninelli dice: “Piloni marci”. E adesso?

A24 (Roma-Teramo) e A25 (diramazione Pescara), Toninelli dice: "Piloni marci". E adesso?
A24 (Roma-Teramo) e A25 (diramazione Pescara), Toninelli dice: “Piloni marci”. E adesso?

ROMA – Piloni marci sulle autostrade che collegano Roma all’Abruzzo (A24 e A25), la Strada dei parchi: il ministro Toninelli ne è sicuro ma non chiude i tratti autostradali incriminati, preferendo (citiamo fonti del ministero) invitare il concessionario “a mettere in campo limitazioni del traffico”.

I viadotti sono sicuri, replica il concessionario (Holding del Gruppo Toto, Autostrade per l’Italia ne è uscita nel 2011)) che dà dell’irresponsabile al ministro e accusa la burocrazia che blocca i fondi stanziati per la messa in sicurezza anti-sismica: quindi i viadotti sono sicuri a meno che la terra non ricominci a tremare, dobbiamo supporre. E sullo sfondo incombe la tragedia di Genova, il crollo del ponte, le troppe vittime e la paura che accada di nuovo, certo, ma anche la guerra ideologica al concessionario autostradale di turno.

Ministro contro concessionario. “Alcuni piloni dei viadotti della A24 e A25, che ho potuto visionare con i miei occhi, sono in condizioni così degradate da risultare allarmanti”: il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha lanciato l’allarme sui due viadotti che collegano Lazio e Abruzzo aprendo una nuova controversia con il concessionario che gestisce la Strada dei Parchi .

Che infatti replica al ministro: “E’ da anni che chiediamo che ci siano le risorse per i viadotti di un’autostrada costruita sul finire degli anni ’60. Dobbiamo comunque essere chiari: l’autostrada è sicura, sulla gestione in condizioni normali dell’autostrada siamo assolutamente tranquilli”, afferma Mauro Fabris, vice presidente della società, chiedendo al governo di autorizzare la spesa di 192 milioni già previsti nel decreto Genova per “mettere in sicurezza antisismica” la A-24 e A-25.

“Nel frattempo interverremo sui 13 viadotti più ammalorati”, annuncia Fabris. La società denuncia inoltre che “l’allarmismo ingiustificato, ingenerato da parole irresponsabili e la comprensibile preoccupazione dell’utenza hanno fatto sì che negli ultimi giorni il traffico sull’autostrada sia diminuito del 7%”. 

E ora, si può viaggiare sereni oppure no? Perché se il ministro Toninelli ha le prove che dimostrano il deficit di sicurezza avrebbe dovuto chiudere le tratte e procedere ai lavori di messa in sicurezza. Per ora, lanciato l’allarme urbi et orbi, a livello operativo il suo ministero si è limitato a invitare il gestore “a mettere in campo limitazioni del traffico, misure che fanno capo alla sua totale responsabilità di iniziativa, anche oltre le indicazioni del Mit”.

Intanto nei vari autogrill delle due arterie, ritenute strategiche in caso di calamità naturali, si parla ormai quasi solo della questione sicurezza. Strada Parchi Spa rileva che, dopo ogni allarme, c’è un calo di passaggi. Ma i tecnici rassicurano: “Stando ai monitoraggi continui, le due autostrade sono sicure”. Problemi si potrebbero i verificare in caso di nuove, forti, scosse. E i soldi, le risorse bloccate?

“I soldi? Falso problema”. Secondo Guido Bertolaso è un falso problema e chiama in causa gestore e Ministero: “Le autostrade italiane sono una miniera d’oro per lo Stato e per i concessionari che le utilizzano in nome e per conto dello Stato. Andare a dire che non ci sono i soldi per mettere in sicurezza un ponte per garantire la sicurezza a tutti gli automobilisti è semplicemente ridicolo. Basta evitare che una quota parte degli introiti finisca nelle casse dello Stato per pagare tante altre problematiche e destinarli invece a garanzia della sicurezza di chi attraversa le nostre autostrade.

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