Abruzzo, nuova ordinanza: Pescara, Spoltore, Francavilla e Montesilvano zona rossa. Variante inglese fino a Molise Abruzzo, nuova ordinanza: Pescara, Spoltore, Francavilla e Montesilvano zona rossa. Variante inglese fino a Molise

Abruzzo, nuova ordinanza: Pescara, Spoltore, Francavilla e Montesilvano zona rossa. Variante inglese fino a Molise

Nuova ordinanza della Regione Abruzzo. Pescara, Spoltore, Francavilla a Mare e Montesilvano in zona rossa. Qui la variante inglese del Covid impazza. E anche in Molise. La maggior parte dei ricoverati hanno riscontrato un virus mutato. E molto probabilmente quella mutazione è proprio quella inglese. 

Il governatore abruzzese, Marco Marsilio, ha approvato tutta una serie di restrizioni per alcuni comuni. Per i 4 succitati c’è divieto di uscita dal Comune e divieto di sosta nelle piazze. In pratica, zona rossa. Ma aumenta il monitoraggio anche dei dati su altri comuni. Quelli che rischiano di diventare presto zona rossa.

Nuova ordinanza Regione Abruzzo: Pescara, Montesilvano, Spoltore e Francavilla al Mare zona rossa

“Divieto di ingresso/uscita nel e dal comune, eccetto che per caso comprovato da esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute; divieto di stazionamento e assembramento nelle piazze, nei centri storici ed in prossimità degli esercizi commerciali; rigoroso rispetto delle regole vigenti sul contingentamento d’ingresso in tutte le attività commerciali”.

È quanto prevede per i comuni di Pescara, Montesilvano, Spoltore (Pescara) e Francavilla al Mare (Chieti) l’ordinanza “immediatamente esecutiva” firmata dal governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio. Il provvedimento, sostanzialmente, introduce, per 14 giorni dal 10 febbraio, maggiori restrizioni nell’area metropolitana, interessata da un repentino aumento dei contagi.

Il provvedimento prevede, inoltre, per i comuni di Gessopalena, Torrevecchia Teatina, Carsoli, Pianella, Bucchianico e Giulianova “la sottoposizione a monitoraggio intensivo, dando mandato alle Asl territorialmente competenti di notiziare tempestivamente il Dipartimento Sanità sugli esiti di detto monitoraggio, qualora i parametri suindicati suggeriscano l’adozione di misure restrittive a livello comunale”.

Confermato, poi, il “monitoraggio intensivo per il Comune di Chieti“, come previsto dall’ordinanza numero 3 del governatore. Nell’ordinanza vengono citate le valutazioni del Gruppo tecnico scientifico regionale (Gtsr) che parla di un “peggioramento della situazione di circolazione del SARS COV-2 sul territorio regionale, che va ad estendersi su una sempre più ampia area dello stesso e che è aggravata dalla presenza acclarata delle ‘varianti‘ del virus”. Secondo gli esperti sussistono “ai fini di prevenzione e di tutela della salute pubblica, dei presupposti per l’applicazione di misure restrittive maggiormente mirate rispetto a quelle previste dal Dpcm 14.01.2021, necessitando nella fattispecie misure mirate alla riduzione della mobilità nei comuni, province ed aree metropolitane, ove vi sia un incremento del tasso di positività sulla popolazione maggiore del 20%”.

Abruzzo: metà dei contagi Covid dovuti alla variante inglese

La metà dei casi di coronavirus accertati tra giovedì e venerdì scorsi nelle province di Pescara e Chieti è riconducibile ad una variante. Probabilmente quella inglese. Questo spiegherebbe i numeri allarmanti che si registrano nelle ultime settimane nell’area metropolitana.

Ad illustrare all’Ansa i risultati preliminari dello studio voluto dall’Istituto Superiore di Sanità è Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’Università di Chieti. La struttura, insieme all’Istituto Zooprofilattico di Teramo, è stata individuata dalla Regione Abruzzo per il sequenziamento. L’indagine voluta dall’Iss prevedeva l’invio, da parte di tutti i laboratori italiani che si occupano di diagnosi, alle strutture che eseguono il sequenziamento, dei tamponi risultati positivi tra giovedì e venerdì.

Lo studio si compone di tre fasi: la prima per individuare la sospetta presenza di una variante; la seconda per individuare il tipo di variante e se sia già noto; la terza per valutare se vi siano tracce di varianti al momento non note.

Dall’indagine è emerso che circa il 50% dei positivi accertati con i test dei due giorni nelle aree di Pescara e Chieti è riconducibile ad una variante. Per ciò che riguarda la variante inglese la diffusione sul territorio era già stata accertata, tanto che lo stesso Stuppia, nei giorni precedenti allo studio, aveva parlato di un’incidenza del 40 per cento sul totale dei casi emersi a Pescara. La conferma sulla tipologia di variante arriverà comunque dalla seconda fase dell’indagine.

Secondo il direttore del laboratorio teatino la diffusione delle varianti e queste percentuali spiegano “la crescita repentina dei casi registrati nelle ultime settimane nelle province di Pescara Chieti”. Nell’area metropolitana, infatti, il virus sta circolando in modo rapidissimo e con numeri preoccupanti. Si stima, tra l’altro, che la provincia di Pescara sia una di quelle italiane con la maggior incidenza negli ultimi giorni. 

Molise: variante inglese nella maggior parte dei contagi Covid

Nell’area del Basso Molise è presente la variante inglese del Covid-19. Lo ha confermato all’Ansa, “in attesa della relazione scritta”, il presidente della Regione, Donato Toma. Dopo aver appreso dall’Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise i risultati sui 150 tamponi inviati per essere analizzati.

Fino al prossimo 21 febbraio sono 28 i comuni di quell’area classificata Zona rossa dall’ordinanza emessa dal governatore il 7 febbraio. I focolai di contagi che preoccupano di più sono a Campomarino e Termoli in provincia di Campobasso. 

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