Coronavirus, in Abruzzo in spiaggia con prenotazione via app. Anche nelle libere Coronavirus, in Abruzzo in spiaggia con prenotazione via app. Anche nelle libere

Coronavirus, in Abruzzo in spiaggia con prenotazione via app. Anche nelle libere

MONTESILVANO MARINA (PESCARA) –  In spiaggia con la prenotazione via app. Succederà quest’estate in Italia, in particolare in Abruzzo, ma non solo. 

– Una app per salvare la stagione balneare degli abruzzesi che, per l’assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo, può iniziare il 1° giugno.

“La Regione Abruzzo – ha spiegato l’assessore regionale al Turismo Mauro Febbo – ha predisposto un piano che consentirà ai cittadini di frequentare le nostre spiagge libere nel rispetto del distanziamento sociale come impongono le norme anti contagio da Covid-19”.

Per andare al mare anche in spiaggia libera ci si dovrà quindi prenotare. “I cittadini potranno farlo attraverso una piattaforma digitale che sarà gestita dalla Regione in collaborazione con i titolari degli stabilimenti” spiega Febbo.

“Tutte le spiagge libere verranno attrezzate con ombrelloni, lettini e sdraio e per accedervi sarà necessario, appunto, prenotarsi in anticipo in modo da avere già assegnato il proprio spazio. Il costo, a prezzo calmierato – sottolinea l’assessore – sarà a carico della Regione che lo avrà preventivamente concordato con i balneari”.

Sulla data del 1° giugno Febbo non ha dubbi: “L’ultima parola spetterà al governo, ma noi saremo pronti. Già da alcuni giorni si stanno sistemando gli stabilimenti”.

Che dovranno rinunciare, sempre in chiave anti-coronavirus, a una fetta di ombrelloni all’interno dei loro spazi attrezzati: “Stimiamo – conclude Febbo – che sarà necessaria una riduzione di circa il 30-35% dei posti”.

Per il sindaco di Pescara, Carlo Masci, resterà “un’estate difficile sotto il profilo economico”.

E questo lo temono in particolare i gestori degli stabilimenti, anche se l’obiettivo per tutti è “ripartire quanto prima e con regole chiare che dovranno arrivarci dal governo centrale”, chiedono molti di loro. (Fonte: Ansa)

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