Abusata dal patrigno, la madre segnava sul calendario quando la figlia doveva concedersi Abusata dal patrigno, la madre segnava sul calendario quando la figlia doveva concedersi

Abusata dal patrigno, la madre segnava sul calendario quando la figlia doveva concedersi

ROMA – Dieci anni di carcere alla madre che aveva addirittura compilato un calendario per ricordare i giorni in cui la figlia 12enne doveva subire gli abusi.

Stessa condanna anche al compagno della donna che divideva il letto con l’adolescente.

Pena più bassa, 4 anni, invece per il padre biologico della minorenne: la ragazzina si era rifugiata a casa sua, ma anche lui, alla fine, ha abusato di lei.

La sentenza è stata emessa con rito abbreviato dal gip di La Spezia Fabrizio Garofalo.

La vicenda era iniziata sette anni fa in Val di Vara ed era proseguita nella riviera di Levante, a Lavagna, in provincia di Genova.

La drammatica storia è terminata quando la vittima, dopo una visita in ospedale, aveva denunciato il tutto.

La ragazzina era stata immediatamente assistita dal personale medico, dai carabinieri, dalle figure qualificate, come gli psicologi, e la giovane era stata accompagnata in una comunità protetta in provincia.

Abusi fin da piccola, la storia

La storia, racconta La Repubblica, era iniziata diciassette anni fa quando una coppia ligure si era separata.

Il marito era scomparso dalla vita della figlia di appena quattro anni, che era andata a vivere in una città del levante ligure insieme alla madre.

Il nuovo compagno della donna ha abusato ripetutamente della figliastra 12enne.

Le violenze vanno avanti per anni, e trovano la complicità della madre, la quale non solo assiste agli abusi, ma spinge più volte la giovane fra le braccia del patrigno.

La bambina cresce e compiuti 17 anni, forse anche spinta da un suo coetaneo di cui è innamorata, va via di casa cercando protezione dal padre biologico.

Dopo un anno però, l’uomo comincia a guardarla in modo diverso fino alla nuova violenza di due anni fa.

A 20 anni compiuti, la ragazza va in ospedale e trova il coraggio di denunciare.

A quel punto i carabinieri della compagnia di Sestri Levante arrestano le tre persone coinvolte nella vicenda. (fonte LA REPUBBLICA)

 

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