ROMA – L’Accademia dei Lincei boccia i test dei vaccini contro il coronavirus su volontari sani e poi infettati perché “eticamente controversi“.
Decisioni, si legge nel Rapporto Covid-19, dettate dall’urgenza di verificare rapidamente l’efficacia del vaccino.
Un approccio che vari gruppi di opinione stanno sostenendo e per il quale molte persone si sono offerte come volontari.
Per gli esperti dell’Accademia dei Lincei, si tratta però di sperimentazione su cui ci sono troppi dubbi di tipo etico.
Lincei: “E’ stata la più grande quarantena della storia”
Nel Rapporto Covid-19, i Lincei spiegano che la pandemia del coronavirus è stata “la più grande quarantena della storia dell’umanità”.
La Cina, poi la Corea, l’Italia e gli altri Paesi del mondo hanno via via imposto lockdown.
“E’ innegabile che l’Italia sia uno dei Paesi europei che sono stati colpiti con particolare intensità”, dicono.
Inoltre, “una valutazione di come l’Italia ed il mondo potevano essere meglio preparati e di come si sta reagendo di fronte alla pandemia, potrà essere fatta solo quando la pandemia sarà finita”.
I Lincei osservano che “secondo il ‘2019 Global Health Security Index ranking’ l’Italia non era particolarmente attenta ai problemi posti dalla diffusione delle malattie infettive”.
E considerano “una perdita gravissima che non dovremo mai più permetterci” la perdita di vite di medici e infermieri.
“Certamente si sarebbe potuto fare di più, in numerosi aspetti di cui alcuni molto importanti e relativamente semplici”, scrivono nel Rapporto Covid-19.
“D’altra parte, molti altri Paesi e gli stessi organismi internazionali si sono mossi in modo poco coordinato, spesso confuso e a volte contraddittorio”, aggiungono.
I Lincei sottolineano che solo pochi mesi fa l’idea di una pandemia, a cui destinare energie e risorse, sarebbe stata accolta con scetticismo.
L’Italia sta affrontando una sfida durissima, spiegano gli esperti,”così dura che oggi non si può avere un’idea chiara del ‘dopo’ che ci sta aspettando”. (Fonte: ANSA)