Accoltellato e bruciato, legale famiglia: “Non è suicidio”

Accoltellato e bruciato, legale famiglia: "Non è suicidio"
Accoltellato e bruciato, legale famiglia: “Non è suicidio”

MONDOVI’ (CUNEO) – ”Carlo non può essersi ucciso, non ha mai tentato di farlo né espresso l’intenzione o dato segni di squilibrio”. A parlare, in una intervista sulle pagine locali della Stampa, è Luca Borsarelli, legale della famiglia di Carlo Mura, il giovane trovato morto nei giorni scorsi a Mondovì.

Sul suo corpo semi-carbonizzato i segni di una decina di coltellate e, al collo, un cavo spezzato utilizzato in un tentativo di impiccagione. Indizi che fanno pensare ad un delitto efferato, anche se le ipotesi investigative al momento non hanno escluso anche il suicidio. ”Pensare che si sia trattato di un suicidio forse tranquillizza la comunita’ – aggiunge il legale – ma per agire cosi’ avrebbe dovuto preventivarlo”.

Nello zainetto del ventitreenne, insieme ai documenti, è stato trovato lo scontrino del cavo da batteria, del coltello e del liquido infiammabile trovato accanto al cadavere. Ma, osserva, il legale, ”Carlo non è stato riconosciuto con certezza come il ragazzo che ha fatto quegli acquisti. Se qualcuno avesse voluto simulare il suicidio, avrebbe potuto lasciarli lì. Tutto potrebbe essere – conclude -, l’autopsia darà risposte, ma s’indaghi a tutto campo”.

 

 

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