MILANO – Adam Kabobo, il ghanese che lo scorso 11 maggio uccise tre passanti a Milano a colpi di piccone, è stato condannato a vent’anni di carcere. Lo ha deciso il gup Manuela Scudieri che gli ha riconosciuto la semi-infermità mentale.
Il gup di Milano Manuela Scudieri che ha condannato Adam Kabobo a 20 anni di carcere, ha anche disposto per lui 3 anni da passare in una casa di cure e custodia come misura di sicurezza dopo l’espiazione della pena.
”E’ quello che mi aspettavo dalla giustizia italiana, per quello che mi riguarda è una pena insufficiente e vedremo poi se sconterà davvero questi vent’anni”. Così Andrea Masini, figlio di Ermanno, una delle tre vittime di Adam Kabobo, ha commentato con i cronisti la sentenza.
Il pm nel corso della sua requisitoria si era richiamato alla perizia psichiatrica disposta dal gip e depositata lo scorso ottobre che aveva accertato che Kabobo soffre di ”schizofrenia paranoide”, ma che la sua capacità di intendere al momento dei fatti non era ”totalmente assente” e la sua capacità di volere era sufficientemente ”conservata”.
Il pm inoltre aveva indicato tre possibili moventi per la furia omicida dell’ africano: il ”rancore verso la società” espresso anche in quello che l’ omicida ha definito nei colloqui con i medici come ”odio verso i bianchi” dettato dalle ”voci” che sentiva; una ”finalità depredatoria’‘ che si era manifestata nel rubare i cellulari alle vittime; l’esigenza di ”attirare l’attenzione su di sé”.
La difesa aveva chiesto l’assoluzione con il riconoscimento della totale infermità mentale.
Il nuovo processo.
Si avvicina un altro processo per Adam ‘Mada’ Kabobo, il ghanese condannato oggi a 20 anni di carcere per triplice omicidio con il riconoscimento della semi-infermità mentale.
Il pm di Milano Isidoro Palma, infatti, ha chiuso le indagini a carico dell’uomo con l’accusa di tentato omicidio (inizialmente erano state contestate le lesioni) per le aggressioni nei confronti di due passanti che rimasero feriti ma riuscirono a salvarsi: Andrea Carfora, 23 anni, colpito con una spranga di ferro, e Francesco Niro, colpito a picconate. La chiusura delle indagini prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
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