Adozioni gay, la Cei: “La sentenza della Cassazione è ambigua e crea sconforto”

Pubblicato il 12 Gennaio 2013 - 12:33 OLTRE 6 MESI FA
Adozioni gay

ROMA – Secondo la Cei, la Conferenza episcopale italiana, la recente sentenza della Cassazione sui genitori gay che possono far crescere senza problemi un figlio insieme, “è ambigua e crea sconcerto”.

Il giorno dopo la decisione della Cassazione che ha aperto alla possibilità per un figlio di essere cresciuto in una coppia gay, la prima risposta ufficiale della Chiesa arriva da “Avvenire”, il quotidiano della Cei: “Per esperienza comune di ogni essere umano la nascita di un bambino scaturisce dall’unione tra un uomo e una donna, comporta la cura e l’allevamento da parte dei genitori”.

Il quotidiano aggiunge: “Il punto più sconvolgente della pronuncia, quando considera il bambino come soggetto manipolabile, attraverso sperimentazioni che sono fuori dalla realtà naturale, biologica e psichica, umana e che non si sa bene quanto dovrebbe durare”.

Secondo ‘Avvenire’ la sentenza “lascia stupefatti quando cancella tutto ciò che l’esperienza umana, e con essa le scienze psicologiche, ha elaborato e accumulato in materia di formazione del bambino”.

Anche l’Osservatorio dei diritti dei Minori che definisce la decisione presa a piazza Cavour una “sentenza choc“. “Non si capisce di cosa parli la Cassazione quando afferma che non esistono certificazioni scientifiche attestanti l’inidoneità dei gay ad adottare. D’altro canto non è la prima volta che la Suprema Corte stupisce con sentenze scioccanti, come alcune relative alla violenza sulle donne”, rileva in una nota Marziale che è anche consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia”.