Adozioni gay, Tribunale Roma dice sì a una coppia di donne

Adozioni gay, Tribunale Roma dice sì a una coppia di donne
Adozioni gay, Tribunale Roma dice sì a una coppia di donne

ROMA – Il tribunale dei minori di Roma ha dato l’ok all’adozione di una bimba da parte della compagna della madre biologica. E’ la seconda volta in Italia, dopo la storica sentenza di un anno e mezzo fa, quando lo stesso tribunale riconobbe il progetto di maternità di due donne gay, conviventi da 10 anni, sposate in Spagna e iscritte al Registro delle Unioni Civili di Roma.

La notizia di oggi è stata data in esclusiva dal Tg La7 delle 20. “Con un provvedimento di 10 pagine – riporta la cronista a Mentana – si autorizza la convivente di una donna, madre di una bimba in età scolare, ad adottare la piccola al cui cognome verrà aggiunto quella della nuova genitrice“. Il Tg fa sapere che le due donne sono entrambe italiane, non romane, entrambe appartenenti al ceto medio. “La piccola è nata grazie al seme di un donatore, una fecondazione assistita compiuta all’estero qualche anno fa e ha già instaurato con la compagna della madre biologica un legame molto forte”.

La vicenda è quasi identica a quella finita sulle prime pagine dei giornali il 29 agosto 2014. “Quel provvedimento di adozione – ricorda il Tg La7 – diceva che ‘il superiore interesse della minore andava completato con l’estensione del rapporto affettivo alla compagna della mamma e che negandolo, la donna sarebbe stata discriminata, ma soprattutto la bimba non sarebbe stata tutelata giuridicamente”.

Il procuratore capo De Angelis, che ha impugnato la sentenza, ribadisce che l’attuale ordinamento non prevede la stepchild adoption e nel suo parere contrario scrive che “l’adozione presuppone uno stato di abbandono mentre quella bambina, non solo non è mai stata abbandonata, è amata sia dalla mamma che dalla compagna, una sorta di zia che tale può e deve rimanere. Trasformarla in madre è una forzatura, una interpretazione estensiva della norma che conosciamo, si può adottare il figlio del coniuge. Ma non solo – aggiunge il Tribunale – l’udienza in Corte d’Appello sezioni minori si è tenuta proprio l’altro ieri”. I giudici hanno 30 giorni per decidere.

Nell’ultimo anno – conclude il servizio – il Tribunale di Roma ha ricevuto moltissime istanze identiche a quella accolta nel 2014. Tra le decine di coppie omosessuali in attesa anche qualcuna formata da uomini.

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