Misteriosa morte di Adriana Vasilica Jacob. Accusata di omicidio nel 2008

Adriana Vasilica Jacob trovata morta in casa. Passò 3 anni in carcere innocente
Adriana Vasilica Jacob trovata morta in casa. Passò 3 anni in carcere innocente

ROMA –  L’hanno trovata morta, in circostanze ancora da chiarire, nella sua abitazione a Tor Vergata venerdì mattina. Ma Adriana Vasilica Jacob non è nuova agli onori delle cronache. La donna, romena di 45 anni, fu infatti vittima di un clamoroso errore giudiziario che le costò tre anni di carcere perché ingiustamente accusata di omicidio. A trovare il cadavere è stato il fidanzato preoccupato per non averla sentita dal giorno prima. Giovedì sera Adriana inviò un sms al suo compagno dicendo di sentirsi poco bene perché aveva litigato con qualcuno.

La storia.  L’8 gennaio 2008 Paola Iori, un’anziana di Albano, accudita da Adriana, fu ritrovata morta nella sua abitazione. La badante romena, alcolizzata cronica, apparì fin da subito agli inquirenti la sospettata ideale e la arrestarono per omicidio. Seguono tre anni di carcere e la condannata in primo grado, nel 2009, a 14 anni dalla Corte d’Assise di Frosinone. Soltanto alla fine del 2011, durante il processo d’Appello, salta fuori la verità: non c’è stato nessun omicidio. L’anziana morì per un infarto e a fratturarle le costole post mortem furono i medici del pronto soccorso nel tentativo di rianimarla tramite massaggio cardiaco.

Scarcerata Adriana chiese un risarcimento ma le venne negato per via della sua dipendenza dagli alcolici:

“La Jacob – si legge nel ricorso dell’Avvocatura generale dello Stato – si rifugiava in un uso smodato di sostanze alcoliche. Tale condizione, in aggiunta della presenza di gravi lesioni sul corpo della persona che doveva accudire e ai cattivi rapporti di colei che doveva assistere, ha ingenerato il grave sospetto di omicidio anche per sua colpa”.

Stando ai primi rilievi, la morte della donna risalirebbe proprio a giovedì sera, quando inviò quel messaggio al suo fidanzato: “Non venire qui, non mi sento bene”. Un messaggio al quale il suo connazionale non aveva dato troppo peso. Il silenzio però era diventato troppo lungo. La donna non rispondeva più al telefono. Per questo l’uomo ha deciso di forzare la finestra ed entrare in casa. Sarà ora l’autopsia a dover stabilire se le lesioni trovate sul corpo della romena siano da imputare a cause naturali oppure no.

 

Gestione cookie