Non tutti i “rinforzi” sono graditi allo stesso modo, neppure in Afghanistan. Se, infatti, la questione dell’invio di più truppe spacca l’occidente, l’esercito italiano invece è diviso su un altro tipo di “rinforzo”, quello delle torrette che spuntano dai veicoli lince.
Ebbene, le nuove torrette rinforzate, 81 in totale, iniziano ad arrivare, ma i militari non sembrano entusiasti.
Il problema principale è che gli attentati recenti contro il contingente italiano avevano sempre provocato gravi danni – spesso anche la morte – proprio dell’uomo che si trovava di guardia sulla torretta. Con il rinforzo, quindi, si tenta di garantire maggiore sicurezza ai militari più esposti.
Eppure le nuove torrette non piacciono proprio ai diretti interessati: secondo i soldati, infatti, i rinforzi rendono il Lince pesantissimo, gli si alza il baricentro, e questo significa che il mezzo può capovolgersi facilmente.
Il comandante del contingente italiano a Kabul, il colonnello Aldo Zizzo ha espresso le sue perplessità proprio di fronte al ministro della Difesa, Ignazio La Russa, rilevando che tutti i militari sono consapevoli di come l’uomo sulla torretta sia insostituibile.
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