Alpino ucciso in Afghanistan, domani la camera ardente. Il padre: “Dubbi sulla sua morte”

Sarà allestita domani 2 gennaio la camera ardente per Matteo Miotto, l’alpino ucciso in Afghanistan da un cecchino. Il corpo del militare resterà, dalle 16.30 alle 19, presso il policlinico militare del Celio, a Roma. Le esequie solenni si terranno nella Chiesa di S. Maria degli Angeli, a Roma, lunedì alle ore 11.

Il padre di Matteo avanza qualche dubbio sulla morte del militare: “E’ legittimo chiedere cosa sia successo – ha affermato Francesco Miotto – Ieri mi hanno chiamato i suoi comandanti dall’Afghanistan dicendo che era stato colpito ad una spalla, poi adesso si parla di un colpo che l’avrebbe raggiunto al fianco. I dubbi, come si vede, non li ho avanzati io, ci sono delle versioni che non sono concordanti”. “Non voglio alzare polemiche – ha aggiunto il padre sessantatreenne del militare – e posso capire che nei momenti concitati di un fatto come questo ci siano delle versioni discordanti. Ma noi famigliari vogliamo capire cosa è successo. L’esame autoptico lo faranno per questo”.

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