Aggredita dai pidocchi su un convoglio Trenitalia: cinque ore in ospedale

Oltre cinque ore passate in ospedale, evidenti punture su tutto il corpo e un viaggio da Padova a Milano durato più di ventiquattro ore. La passeggera che ieri viaggiava su uno dei vagoni regionali Trenitalia è dovuta scappare a causa dell’inaspettata aggressione di un nugolo di pidocchi, fuoriuscito da un foro nel poggiatesta della poltroncina. Gli animali hanno poi “attaccato” un altro gruppo di passeggeri, costringendoli prima a trasferirsi in un’altra carrozza, isolata dal resto del treno, quindi a scendere dal convoglio ferroviario e recarsi al Pronto Soccorso dell’ospedale di Borgo Trento a Verona, dove sono stati visitati e dimessi. Solo la malcapitata è stata costretta a fermarsi oltre la mezzanotte, prolungando la durata del viaggio di oltre venti ore.

Risultato della visita: pomata, cambio d’abito e, per finire, ticket e medicinali anti-pidocchi. Tutto a carico della donna. Solo il pernottamento in albergo è stato pagato da Trenitalia che, secondo la testimonianza della “vittima”, le ha offerto anche la “cena”: una merendina e un succo di frutta recuperati a un distributore automatico dall’addetto al Servizio Clienti dell’azienda ferroviaria che si è preso cura dei malcapitati accompagnandoli in ospedale.

L’intera vicenda è stata raccontata dalla donna tramite una dettagliata denuncia, che Trenitalia non smentisce, anche se sottolinea che la carrozza, al momento staccata dal resto del treno e isolata, era stata ripulita il 12 e il 15 aprile da una nuova ditta di pulizia. L’azienda continua la propria difesa ricordando che chiunque può salire sui convogli ferroviari e che quindi gli animali sarebbero stati portati da altri passeggeri. Nel frattempo la donna ha deciso di rivolgersi alle associazioni a tutela dei consumatore e degli utenti per ottenere giustizia.

*Scuola di Giornalismo Luiss

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