L’agromafia dei frantoi. Scoperto un business di oli taroccati

Pubblicato il 23 Dicembre 2011 - 13:39 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Diffidate del “made in Italy” e delle etichette con la scritta “olio extravergine di oliva”. Non è una provocazione ma il risultato di un’inchiesta su un “agromafia” che svende miscele di oli provenienti da Tunisia, Spagna e Grecia, spacciandoli per prodotti della filiera doc.

Un’inchiesta del quotidiano la Repubblica svela il caso dei “furbetti del frantoio”, frutto dell’indagine condotta dall’Agenzia delle Dogane, dai detective del settore frodi del Corpo Forestale dello Stato e della Guardia di Finanza, in collaborazione con Coldiretti. Una raffinata frode commerciale che produce un business alimentare da cinque miliardi di euro. Secondo il quotidiano infatti su 700 mila tonnellate di olio consumate, 470 mila provengono fa Paesi stranieri, quali Spagna, Grecia e Tunisia. Le miscele straniere vengono vendute a meno di 25 centesimi al chilo. Per la contraffazione le miscele “esotiche” vengono trattate, mescolate, deodorate e messe sul mercato a prezzi ribassati.

La gran parte delle importazioni finisce in aziende olivicole della Liguria, della Toscana o del Pavese.