Palermo, nuovi messaggi di solidarietà sull’Albero Falcone

L'Albero Falcone a Palermo

Palermo reagisce alla mafia e  sull’ Albero Falcone, spuntano nuovamente numerosi messaggi di solidarietà. È stata questa la risposta immediata della città allo “sfregio” compiuto sabato 24 aprile, quando sono stati rubati centinaia di lettere, disegni e altre testimonianze lasciate negli anni sull’albero per ricordare il sacrificio del magistrato, massacrato sull’autostrada insieme con la moglie e tre agenti di scorta.

“L’albero non si tocca”, si legge in uno dei “pizzini” antimafia lasciato da un anonimo. Ed un altro cittadino si rivolge direttamente al giudice: “Tranquillo Giovanni, renderemo questo albero ancora più bello di prima. Siamo tutti con te”. Il primo a rendere testimonianza dell’affetto dei palermitani verso la grande magnolia, divenuta ormai un simbolo della lotta alla mafia, era stato domenica 25 aprile il sindaco della città, Diego Cammarata, che aveva affisso il manifesto “Eroi per sempre” che raffigura insieme Giovani Falcone e Paolo Borsellino.

L’albero è una grande magnolia e si trova in via Notarbartolo, davanti all’edificio nel centro di Palermo dove abitava il giudice ucciso da Cosa Nostra. Soddisfatta Anna Falcone, sorella del magistrato:  “E’ stata una bella risposta di Palermo. In questa città la gente non dorme”. “Dopo il primo momento di dispiacere – ha aggiunto la falcone – per ciò che era avvenuto è subentrata la gioia nel vedere la reazione di Palermo e nel constatare che l’albero è tornato quello di prima: ancora più colmo di messaggi e pensieri. Dove si fa cultura i bambini, i ragazzi rispondono, lo vedo nelle scuole che visito dove l’attenzione per i problemi della legalità e continua”.

Intanto proseguono le indagini per rintracciare gli autori dello sfregio. Ottimista il questore di Palermo Alessandro Marangoni: “Abbiamo buoni elementi per individuare l’autore del gesto. Siamo a buon punto e non è escluso che nelle prossime ore potremo dire di più”. Il questore, col prefetto Giancarlo Trevisone, il presidente della Provincia Giovanni Avanti e le sorelle del magistrato ucciso, Maria e Anna, ha partecipato alla manifestazione sotto l’albero insieme a centinaia di alunni e studenti palermitani per ribadire il “no” all’illegalità. “Al di là di chi ha compiuto il gesto – ha aggiunto – è importante che la società civile i bambini, i ragazzi abbiano manifestato una coscienza positiva e che questo atto abbia unito”. Alle indagini hanno contribuito alcune testimonianze e le immagini del sistema di videosorveglianza. “L’omertà – ha aggiunto Marangoni – sta cominciando a sparire la strada è lunga ma quella intrapresa è buona”.

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