Aldo Bravi, è morto il ristoratore di Pommidoro: il ristorante dove Pasolini mangiò anche prima di essere ucciso

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Settembre 2021 - 09:48 OLTRE 6 MESI FA
Aldo Bravi, è morto il ristoratore di Pommidoro: il ristorante dove Pasolini mangiò prima dell'omicidio

Aldo Bravi, è morto il ristoratore di Pommidoro: il ristorante dove Pasolini mangiò prima dell’omicidio (foto Ansa)

San Lorenzo e non solo piange il ristoratore che servì Pasolini poco prima di essere ucciso. Aldo Bravi, 83 anni, il titolare di “Pommidoro” a San Lorenzo è morto dopo una lunga malattia. Il ristorante in piazza Sanniti è stato per anni il centro di ritrovo di artisti, sportivi e intellettuali prima della chiusura dopo il primo lockdown.

Pasolini e la cena prima di essere ucciso

A “Pommidoro” il primo novembre del 1975 Pier Paolo Pasolini entrò e poi cenò con Ninetto Davoli poco prima di essere ucciso all’Idroscalo, a Ostia. Lo scrittore, ricordò Bravi, mangiò costata di vitellone e insalata. Più volte nel corso degli anni il ristoratore mostrò anche l’assegno da 11mila lire che gli firmò Pasolini per quella cena. Assegno che Bravi dopo l’omicidio decise di non incassare e anzi di custodirlo incorniciato come un cimelio su una parete del ristorante.

“L’assegno – si leggeva accanto all’assegno – è l’ultimo firmato da Pasolini e rilasciato al gestore di questa trattoria, di cui era cliente abituale, per pagare la sua ultima cena consumata insieme a Ninetto Davoli con il quale si era intrattenuto in questo locale fino al momento di recarsi alla stazione per incontrarvi il Pelosi la sera in cui fu ucciso. In fede. Bravi Aldo”.

Le parole di Roberto Morassut

“Ci ha lasciato Pommidoro – è il titolo del post del deputato del Partito Democratico Roberto Morassut – San Lorenzo perde un monumento . I suoi racconti sui bombardamenti, su Pasolini, sulle scazzottate coi fascisti nella trattoria che ha conosciuto il mondo della politica, della cultura, dell’arte e dello sport di Roma ci mancheranno come un altro pezzo di vita che se ne va. La sua bonomìa, la sua ironia e il profondo legame con le radici popolari e socialiste del rione sono tra quelle cose che ci sono state sempre. Ci mancherai. Hai fatto il tuo cammino scampando alle bombe e offrendo sapori e colori alla nostra gioventù. Addio Aldo. T’abbiamo voluto bene”.