Milano, la manager in coma scriveva su Fb: “Ho una famiglia bellissima”

Alessandra Galdabini

MILANO – La manovra che doveva mettere al sicuro la sua borsa è stata la sua condanna. Il perché Alessandra Galdabini, milanese in coma da mercoledì per una tentata rapina, sia caduta dalla sua bici mentre tornava a casa, lo spiega una sua vicina di casa. “Anche io a volte sistemo la borsa nel cestello e la lego al manubrio, non bisognerebbe farlo”. Già, perché i due in scooter che hanno avvicinato la bici di Alessandra hanno afferrato la borsa, con l’unico risultato di destabilizzare la donna fino a farla cadere a terra. Per questo l’accusa contro i due (finora senza nome) è tentato omicidio e rapina.

Alessandra Galdabini, manager di 53 anni, stava tornando a casa dal lavoro, la sua impresa di consulenza informatica Microsys. Abita in centro, a due passi da corso Sempione, con il marito Gianpaolo Vittorelli (con cui ha fondato l’azienda) e le tre figlie Teresa, Margherita e Lulù. “Ho una famiglia bellissima” dice lei sulla sua pagina Facebook: l’azienda, il marito, le figlie, la passione per gli animali e la natura, l’impegno nel sociale. La vita di Alessandra Galdabini è questa, una donna della buona borghesia milanese: lavoro, impegno e understatement.

Ora è in ospedale con un trauma cranico gravissimo e un’emorragia. Il marito dice: “Che li prendano o no in questo momento a me non interessa, io adesso penso solo a mia moglie, solo a lei. A me la vendetta non interessa”.

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