La mamma di Pamela Mastropietro, Alessandra Verni, chiede che ai killer della figlia vengano fatte le stesse cose La mamma di Pamela Mastropietro, Alessandra Verni, chiede che ai killer della figlia vengano fatte le stesse cose

Alessandra Verni, mamma di Pamela Mastropietro: “Ai killer farei la stessa identica cosa che hanno fatto a lei”

La mamma di Pamela Mastropietro, Alessandra Verni, chiede che ai killer della figlia vengano fatte le stesse cose
Alessandra Verni, mamma di Pamela Mastropietro: “Ai killer farei la stessa identica cosa che hanno fatto a lei” (nella foto Ansa, Pamela)

ROMA – Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro, è stata intervistata da Giuseppe Cruciani e David Parenzo a La Zanzara su Radio 24: “Da madre lo penso, se me lo permette. Non voglio la pena di morte, ma se lo lasciassero a me per quello che hanno fatto a mia figlia farei la stessa identica cosa che hanno fatto a lei. Mi riferisco ai carnefici”.

La signora Verni aveva scritto su Facebook: “Spero e prego che giustizia sia fatta. Quello che le hanno fatto è indescrivibile e così crudele che spero e prego di vederli soffrire lentamente fino alla morte”. “In televisione – dice – stiamo sentendo cose travisate sulla vita di mia figlia. Racconteremo più avanti delle cose su quello che ha passato. Comunque conto che ci sia giustizia, spero che venga fatta giustizia. Succede che alcune persone che commettono delitti vengono messe fuori dopo pochi giorni. Perché magari sono extracomunitari. In alcune zone di Roma le forze dell’ordine sanno benissimo chi sono gli spacciatori però non possono fare nulla perché magari hanno le mani legate. Le forze dell’ordine devono avere più poteri contro gli spacciatori”.

“Morire così – dice ancora – non è giusto per nessuno. Per nessuno. La politica? Facessero qualcosa, facessero qualcosa per fermare questo scempio. I politici facessero leggi o qualcosa per fermare questo scempio. Non c’è solo mia figlia che è caduta nella droga, o nella dipendenza da alcol o altre cose. Ci sono migliaia di ragazzi e ragazzini. Non ci sono le leggi che aiutano questi ragazzi e i familiari”.

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