ALESSANDRIA – Tremila candidati al concorso per 3 posti da infermiere. Accade in Italia, all’ospedale di Alessandria, in Piemonte. C’è persino chi è venuto apposta da Londra, dove ha già un lavoro ma vorrebbe tornare in Italia. La beffa è che proprio a Londra di posti vacanti da infermiere ce ne sono ben 250 per i quali l’agenzia del lavoro Orienta offre consulenza passo per passo, con tanto di corso gratuito per acquisire la certificazione linguistica.
La retribuzione oltremanica è tra i 30mila e i 39mila euro lordi annui, contratto a tempo indeterminato anche senza Pin number, cioè il numero di iscrizione al Nursing and Midwifery Council, l’ordine professionale britannico. A chi volesse espatriare l’agenzia Orienta offre supporto in tutte le fasi del colloquio, per la registrazione all’ordine e pure un corso gratuito per la certificazione Ielts di livello C1. Eppure da Londra c’è chi è disposto a tornare, seppure le chance di trovare lavoro in un ospedale italiano si riducono drasticamente ad un rapporto di uno a mille.
Per Giuseppe Biazzo, amministratore delegato di Orienta, l’Italia si è trasformata “da Paese importatore di infermieri, dall’Ucraina e dalla Romania, a paese esportatore”. Intervistato dal Corriere l’esperto spiega: “La parabola della professione infermieristica in questi anni in Italia ha subito un significativo ridimensionamento dal punto di vista degli sbocchi occupazionali”.
E così da due giorni è sbarcato ad Alessandria un esercito di aspiranti infermieri per le pre-selezioni organizzate in tre turni giornalieri da 209 persone alla volta. Molti hanno già perso le speranze: il primo giorno dovevano essere 627, si sono presentati in poco più che trecento. I risultati della preselezione saranno disponibili non prima del 20 gennaio sul sito dell’Azienda Ospedaliera, che i candidati sono invitati a consultare per verificare l’esito della propria prova.