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Alessandro Barbero, storico contro il Green Pass ma a favore dell’obbligo vaccinale

di Alberto Francavilla |7 Settembre 2021 10:48

Alessandro Barbero, storico contro il Green Pass ma a favore dell'obbligo vaccinale (Foto d'archivio Ansa)

Alessandro Barbero, professore di storia e noto divulgatore televisivo, è contro il Green Pass. Ma questo non vuol dire che sia un No Vax. Anzi, si dice a favore dell’obbligo vaccinale

Lo storico ha però sottoscritto un appello dei docenti universitari contro il Green Pass perché trova che sia una misura discriminatoria. Secondo Barbero (volto noto di Rai Storia) i politici dovrebbero avere il coraggio di rendere obbligatorio il vaccino. E non cercare di arrivare allo stesso risultato con quelli che lui definisce mezzucci. Per questo motivo ha detto che inserirebbe i politici odierni nel girone dantesco degli ipocriti.

Alessandro Barbero contro il Green Pass ma a favore dell’obbligo vaccinale

Ecco cosa ha detto Barbero durante un convegno su Dante: “E poi naturalmente un altro motivo per cui si finisce all’inferno è quando si è ipocriti. E cioè non si ha il coraggio di dire le cose come stanno. Un conto è dire ‘signori abbiamo deciso che il vaccino è obbligatorio perché è necessario e di conseguenza adesso introduciamo l’obbligo’. Io non avrei niente da dire su questo.

E un conto è dire ‘ma no non c’è nessun obbligo per carità, semplicemente non puoi più vivere, non puoi più prendere i treni, andare all’università… ma non c’è l’obbligo nel modo più assoluto. E del resto questo serve perché il vaccino serve davvero, il Green Pass serve per questo non per indurre la gente a vaccinarsi col sotterfugio, assolutamente non per carità…’ Io credo che Dante il girone degli ipocriti avrebbe trovato il modo di riempirlo fino a farlo traboccare scegliendo tra i nostri politici di oggi”.

L’appello dei docenti universitari contro il Green Pass

Contro il Green pass in università hanno preso posizione centinaia di docenti. Vaccinati contro il Covid e non, che hanno sottoscritto un appello in cui si definisce “discriminatoria” la natura del certificato digitale.” L’appello dei docenti universitari contro la natura discriminatoria del ‘green pass’, per ribadire che l’Università è un luogo di inclusione e per avviare un serio e approfondito dibattito sui pericoli di una tale misura, evitando ogni forma di esclusione e di penalizzazione di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo”. Così si legge nel testo.

L’appello ha superato le trecento adesioni, fra cui quella di Alessandro Barbero, professore ordinario di Storia Medievale all’Università del Piemonte Orientale, nonché noto divulgatore televisivo. “Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia. Tutti noi, però, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione (art. 32: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”) e con quanto stabilito dal Regolamento UE 953/2021, che chiarisce che ‘è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate’ per diversi motivi o ‘che hanno scelto di non essere vaccinate'”.

Secondo i firmatari, “in sostanza, la ‘tessera verde’ suddivide la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B. Cioè quelli che vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione (eguaglianza, libertà personale, lavoro, studio, libertà di associazione, libertà di circolazione, libertà di opinione)”.

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