Alessandro Narducci, Giulia Puleio. Testimone: “Automobilista che li ha uccisi era al cellulare”

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Giugno 2018 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA
Lo chef Alessandro Narducci

Alessandro Narducci (foto Ansa)

ROMA – Il ragazzo che con l’auto ha investito lo chef Alessadro Narducci e la sua assistente, nel momento in cui ha investito i due giovani era al cellulare.

A dirlo è uno dei testimoni che hanno assistito all’incidente: “Il ragazzo [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,-Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] sceso dalla Classe A era sconvolto, faceva avanti e indietro fra i due corpi, stringeva il telefonino, chiamava i soccorsi e urlava: Sbrigatevi, non voglio avere due morti sulla coscienza, almeno lei salvatela. Piangeva, aveva un taglio sulla fronte, il sangue che gli colava sul viso e sporcava la camicia bianca. Ha preso le gambe della ragazza che era faccia in giù sull’asfalto, quasi al centro della carreggiata, le ha alzate sperando che fosse ancora viva. A un certo punto, disperato, ha detto: Ero al telefonino, non mi sono accorto di niente”.

La testimonianza è di Roberto, uno dei condomini che abita nella palazzina al civico 11 del lungotevere della Vittoria, tra i primi a scendere in strada insieme con Carmelo, il portiere, subito dopo l’impatto che all’una della notte tra giovedì e venerdì è costato la vita allo chef stellato di 29 anni. La sua testimonianza l’ha raccolta il Messaggero: Narducci era in sella al suo Sh grigio insieme alla sua collaboratrice, Giulia Puleio di 25 anni, che era seduta dietro.

L’investitore si chiama Fabio F. 30 anni ed è di Caserta. Lavora per una multinazionale ed ha una laurea in management alla Luiss: era alla guida della sua Mercedes. E’ sceso subito e ha avvisato i soccorsi. Poi è crollato ed è finito al Gemelli, dove è stato ricoverato in codice rosso. Ieri sera si è risvegliato dal coma indotto, ma non ricorda nulla.

Per ora è indagato per omicidio stradale: si tratta di un atto quasi dovuto, in attesa dell’interrogatorio ed anche il riscontro delle perizie della Polizia locale: se dovessero emergere elementi  a suo favore, l’ipotesi di reato cadrebbe.

Gli inquirenti intanto sono in attesa dei risultati dei test tossicologici effettuati al Gemelli, per capire se il trentenne avesse fatto uso di alcol o droghe. Lo stesso accertamento sarà effettuato su Narducci. Scrivono Marco Carta e Alessia Marani del Messaggero

“Ieri c’è stato un primo esame esterno sul corpo. Non è ancora chiara la dinamica dell’incidente, che è stato molto violento e ha interessato un campo d’azione di un centinaio di metri. Anche le direzioni di marcia non sono chiare. Sull’asfalto non sono stati rilevati segni di frenata, per cui non è stato possibile calcolare la velocità di auto e motorino. Uno dei due mezzi ha invaso, parzialmente o completamente, la carreggiata. E l’impatto dovrebbe essere stato frontale. Narducci sta tornando a casa dopo essere stato al Vinòforum, evento enogastronomico in zona Farnesina e si è forse offerto di dare un passaggio a Giulia che lavora con lui anche al suo rinomato ristorante Acquolina”.

“Se lo scontro è stato frontale, la Mercedes doveva viaggiare verso il Foro Italico. Ma una fonte vicina alla famiglia di Fabio sostiene che anche la Classe A viaggiasse in direzione del Centro («sulla carreggiata opposta a quella dove la macchina è stata ritrovata»). E dunque, potrebbe esserci stato anche una sorta di tamponamento, con lo scooter agganciato e trascinato in avanti e i corpi, prima quello di Giulia, poi quello di Alessandro, sbalzati via. Ma è solo una ipotesi (…)”.

“I caschi dei due giovani sono stati ritrovati molto distanti, quello di Alessandro vicino al semaforo di via Timavo; forse non erano allacciati bene, è una circostanza al vaglio della Procura (…)”-