Alessandro Proto arrestato. L’accusa: “Manipolazione del mercato”

MILANO – In manette  il finanziere Alessandro Proto: i militari della Guardia di finanza di Milano lo hanno arrestato con l’accusa di aggiotaggio, ovvero manipolazione del mercato e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza. La richiesta di arresto, firmata dal gip Stefania Donadeo, è stata avanzata da procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm Isidoro Palma.

Nel capo di imputazione a Proto viene contestato nello specifico di “avere omesso di comunicare alla Consob puntuali informazioni in ordine alle operazioni di compravendita aventi ad oggetto titoli quotati su mercati internazionali”.

Proto, 38 anni, milanese è anche azionista di Rcs insieme ad altri quattro stranieri per un totale del 2,8%. Secondo gli inquirenti, dall’analisi dei suoi comunicati si riscontrerebbero solo delle “mezze verità”. A titolo esemplificativo gli investigatori citano il caso di alcune note in cui si parla di offerte per l’acquisto di quote di Mps: in pratica seppure le sue proposte fossero effettivamente state avanzate, si ometteva poi di comunicare al mercato che quelle proposte erano state immediatamente respinte al mittente. Per questo la procura ipotizza il reato di aggiotaggio. Al riguardo il finanziere è già stato ascoltato: agli inquirenti avrebbe spiegato che lui opera sempre per conto di investitori che si rivolgono alle sue società, non acquisisce direttamente le quote delle società oggetto delle comunicazioni. Al centro dell’inchiesta, riporta Repubblica, ci sarebbero anche le comunicazioni al mercato sulle offerte degli scorsi mesi per l’acquisto di partecipazioni in Unicredit, Rcs, Mediobanca e Fiat.

Ma non è solo un problema di “manipolazione del mercato” per la procura che indaga anche per truffa: l’accusa sarebbe riconducibile ad alcune operazioni immobiliari e al fondo “Caronte”, conosciuto anche come “fondo salva-imprese”. Il fondo, creato negli anni scorsi, aveva secondo Proto una dotazione di 100 milioni di euro e avrebbe aiutato le piccole e medie imprese con un fatturato tra 500 mila e 20 milioni di euro con operazioni di private equity.

Soltanto ieri, 13 febbraio, Alessandro Proto ha acquistato per 400 milioni di euro Pubblico, il quotidiano lanciato da Luca Telese fallito a pochi mesi dal suo debutto. Il quotidiano sarebbe dovuto rinascere tra 20 giorni, con un direttore donna e Tommaso Tessarolo confermato amministratore delegato. Difficile prevedere che fine faranno i redattori di Pubblico, licenziati con la chiusura del quotidiano, e poi riconfermati in blocco con l’acquisto di Proto.

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