ROMA – “Tutta la famiglia è stata condannata. In casa non può entrare nessuno e passeremo Natale da soli”. Daniela Santanché lo dichiara in un’intervista pubblicata sul sito del Corriere della Sera parlando della condanna agli arresti domiciliari del compagno Alessandro Sallusti. In casa possono entrare solo il figlio di 16 anni della Santanché, l’avvocato Ignazio La Russa, il figlio di Sallusti ed il suo cardiologo. Accesso alla casa negato per i familiari della Santanché e per gli amici di entrambi.
Il Corriere scrive:
“Non sarà un cenone affollato quest’anno. Leggenda vuole che le dispense della villa trabocchino di viveri, eppure «non potrò stare con mia madre nè con i miei fratelli. Se dobbiamo trascorrere il Natale da soli, se questa è la pena, faremo Natale da soli. Mi auguro che la situazione cambi…».
Come potrebbe cambiare? Esclusa la grazia, l’unica possibilità è che il direttore vada in carcere, come ha chiesto. Può la compagna desiderarlo? «Alessandro non vuole appartenere a nessuna casta di privilegiati – scandisce lei – . Io sono dilaniata tra il lato umano, di sentimento, e la posizione di rispetto nei confronti di Sallusti. Se ha detto “voglio andare in carcere”, io devo essere al suo fianco, rispettando le sue modalità. L’amore è anche questo. Quanto alla grazia, non tocca a me, ma ad altri».
Si vedrà, per il momento il direttore è stato convinto a «fare il bravo».