Alessio Madeddu, lo chef di 4 Ristoranti forse ucciso per una donna. Confessa un panettiere

Potrebbe essere stato ucciso per motivi passionali lo chef Alessio Madeddu, 52 anni di Teulada, conosciuto per aver partecipato al programma tv di Alessandro Borghese “4 Ristoranti”. Il presunto killer avrebbe confessato nella notte: forse una donna contesa il movente del massacro a colpi di accetta.

L’uomo, un panettiere di Sant’Anna Arresi, avrebbe raccontato tutto dinanzi al pm Rita Cariello. Ora è stato trasferito a Uta.

Resta da capire se ci siano dei complici perché quella contro Madeddu era sembrata in un primo momento una spedizione punitiva in piena regola: è stato massacrato di botte e colpito ripetutamente al fianco, al collo e alla schiena con una accetta, poi abbandonato dinanzi al suo ristorante in una pozza di sangue. 

Alessio Madeddu, l’omicidio dello chef di 4 Ristoranti

Alessio Madeddu è stato trovato privo di vita intorno alle 9 di giovedì mattina dinanzi al suo ristorante Sabor’e Mari, in località Porto Budello a Teulada, sulla costa sud occidentale della Sardegna.

A scoprire il cadavere è stata la figlia, che era andata a trovarlo. Madeddu si trovava agli arresti domiciliari dal marzo scorso, dopo una condanna a sei anni e otto mesi per aver aggredito i carabinieri e aver ribaltato la loro auto utilizzando una ruspa il 2 novembre del 2020.

Aveva prima trascorso cinque mesi in carcere a Uta e dopo la sentenza di primo grado gli erano stati concessi i domiciliari nella casa che è collegata al ristorante. La figlia ha subito chiamato il 112 e a Porto Budello sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Carbonia e, poco dopo, i colleghi del Nucleo investigativo e del Ris. 

Omicidio Alessio Madeddu, cosa sappiamo

Gli specialisti dell’Arma accanto al cadavere hanno recuperato l’accetta utilizzata per il delitto e individuato numerose tracce di sangue, non solo vicino al corpo, ma lungo la stradina che conduce all’ingresso del ristorante.

Lungo la strada è stata trovata anche la copertura del cerchio di un’auto che l’assassino potrebbe aver perso durante la fuga.

Tutte le tracce ematiche sono state repertate per il prelievo del Dna. È possibile, infatti, che la vittima durante la violenta aggressione abbia reagito, ferendo il suo assassino.

In un primo momento gli investigatori avevano ipotizzato una spedizione punitiva messa in atto da persone che Alessio Madeddu conosceva. 

Alessio Madeddu, l’aggressione ai carabinieri con la ruspa 

Le indagini sono coordinate dalla pm Rita Cariello, la stessa che il 2 novembre 2020 fece arrestare lo chef Alessio Madeddu con l’accusa di tentato omicidio per l’aggressione ai carabinieri.

Una vicenda singolare: quel giorno il cuoco era finito fuori strada con il suo furgone. I carabinieri intervennero per rilevare l’incidente e chiesero a Madeddu di sottoporsi al test con l’etilometro, ma lui rifiutò e gli fu ritirata la patente.

Dopo qualche minuto tornò in zona a bordo di una ruspa e travolse l’auto dei carabinieri. 

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