Alfio Busnello morto in incidente: moto contro auto Cornuda

Alfio Busnello morto in incidente: moto contro auto Cornuda
Alfio Busnello morto in incidente: moto contro auto Cornuda

BELLUNO – Alfio Busnello è l’imprenditore originario di Alano di Piave morto in un incidente stradale a Cornuda il 22 maggio. Alfio Busnello stava tornando a casa in moto, quando si è scontrato con un auto lungo la strada statale 667 tra via Cadore e via dell’Industria. Per il motociclista di 49 anni, che lascia una moglie e una figlia di 18 anni, che stava raggiungendo quando è rimasto coinvolto nello scontro fatale.

Il quotidiano il Corriere della Alpi scrive che Busnello era un imprenditore edile conosciuto nella zona e che è rimasto coinvolto la sera del 22 maggio intorno alle 19,30 in un terribile incidente stradale:

“Era a bordo della sua Honda sc 70 bianca, un mezzo che adorava. Ma, per cause ancora al vaglio della polizia stradale, la sua moto è entrata in collisione con un’Audi A6 condotta da un 33enne macedone, K.I., che proveniva dalla direzione opposta.

Non è chiaro, secondo i primi rilievi, se uno dei due mezzi fosse in fase di sorpasso. Discordanti, secondo i danni, le prime dichiarazioni fornite dall’automobilista. Tant’è. La moto ha toccato la fiancata destra dell’Audi, a quel punto Busnello ha perso il controllo ed è stato scaraventato al suolo. Un volo spaventoso, di diverse decine di metri. La moto ha fermato la propria corsa sul fossato di fianco la strada, il corpo del povero motociclista si è fermato poco prima.

Immediati sono scattati i soccorsi, ma già la prima telefonata al Suem non lasciava presagire nulla di buono: «Non respira, non è cosciente». Da Montebelluna sono precipitate un’ambulanza e un’auto medica, ma è stato proprio il medico di turno a dichiarare il decesso dell’uomo. Erano le 20.

La notizia è arrivata solo in tarda serata alla famiglia: le forze dell’ordine hanno avvertito la moglie e la figlia diciottenne, con le quali viveva ad Alano di Piave, che sono arrivate all’ospedale di Montebelluna a piangere il proprio caro”.

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