Algeria: rapita un’italiana. Natale d’attesa a Samugheo

ORISTANO – ''Rossella, Samugheo ti aspetta''. A due mesi dal sequestro della cooperante sarda in Algeria, il piccolo paese in provincia di Oristano e' tappezzato di foto e manifesti di Rossella Urru, rapita insieme a due colleghi spagnoli il 23 ottobre scorso in un campo Saharawi a Tinduf, nel sud dell'Algeria.

E oggi, a Samugheo, è un Natale triste per i parenti e gli amici di Rossella che, anche se da tempo non viveva piu' in Sardegna, qui ha lasciato i suoi affetti piu' cari. Anzi – e' il pensiero comune – sara' Natale solo quando tornera' Rossella. Nella chiesa di San Sebastiano, cosi' come in Municipio, sono state sistemate due sue grandi foto, mentre manifesti e striscioni sono stati affissi in tantissimi balconi delle case.

Oggi, si respira una strana atmosfera. La gente ha poca voglia di far festa. Tutti a messa a rivolgere l'ennesima preghiera per la compaesana in mano ai sequestratori algerini. Il parroco don Alessandro Floris, durante l'omelia, non ha potuto non ribadire la vicinanza della chiesa e dell'intera comunita' alla giovane ed ai suoi familiari.

E auguri a Rossella e ai suoi familiari sono stati rivolti anche dal Cagliari calcio, attraverso una nota nel sito Internet, dopo che la stessa societa' rossoblu', in occasione della partita con il Bologna del 27 novembre scorso, aveva lanciato un appello allo stadio per la sua liberazione.

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