Allarme arsenico: acqua vietata ad Aprilia, dearsenificatori a Viterbo

VITERBO – La deroga da Bruxelles è arrivata, sono ammessi livelli più alti di arsenico nell’acqua pubblica (da 10 microgrammi per litro si è passati a 20): ma il problema è che la nuova direttiva europea deve ancora recepita dalle nostre autorità sanitarie. Ed ecco che succede che il comune di Aprilia, cittadina di 70mila abitanti vicino Roma, il sindaco ha deciso di chiudere i rubinetti.

La decisione è arrivata dopo che nel pozzo di Campoverde erano stati trovati livelli di 11 microgrammi per litro. Ma l’acqua arriva ad Aprilia dalla stessa conduttura idrica, motivo che ha portato il sindaco a chiudere i rubinetti in città.

Ora si mobilita la protezione civile, che con le autobotti rifornirà d’acqua sicura la popolazione. Se non fosse stata approvata la deroga comunitaria, a rischio sarebbe stata l’acqua di 91 Comuni del Lazio, la Regione maggiormente interessata dal problema. Secondo la Ue anche una quantità di 20 microgrammi per litro non mette a rischio la salute umana, ma i Verdi invitano a non abbassare la guardia: “L’emergenza resta in piedi ancora tutta, è bene chiarirlo, tanto che la deroga – è la puntualizzazione del presidente Angelo Bonelli – non si applica al consumo di acqua per i neonati fino a bimbi di tre anni. La Polverini queste cose le deve dire: parli con atti ufficiali e dica cosa intende fare per garantire la giusta informazione”.

A Viterbo l’allarme è più serio. Il livello supera almeno in 9 Comuni il livello di 20 microgrammi per litro e la soluzione potrebbero essere dei dearsenificatori.

Gestione cookie