Allarme Corte dei Conti: denunce per corruzione aumentate del 229%

La corruzione è una «patologia che resta tuttora grave» e che, anzi, nel 2009 ha fatto registrare un aumento di denunce alla Guardia di finanza del 229% rispetto all’anno precedente, cui si aggiunge un incremento del 153% per fatti di concussione. Rispetto a queste condotte illecite individuali, le pubbliche amministrazioni troppo spesso non attivano i necessari «anticorpi interni». È la denuncia del procuratore generale e del presidente della Corte dei Conti, Mario Ristuccia e Tullio Lazzaro, in occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario.

La corruzione – rileva il procuratore generale Ristuccia nella sua relazione – dilaga nella pubblica amministrazione: il ministero dell’Interno, i comandi dei carabinieri e della Gdf, nel periodo gennaio-novembre 2009, hanno denunciato 221 reati di corruzione, 219 di concussione e 1.714 reati di abuso di ufficio, con un vertiginoso incremento rispetto all’anno precedente. È poi assai grave – aggiunge il presidente Lazzaro – la mancanza di «anticorpi» nella Pa contro le condotte illecite individuali che causano «offuscamento dell’immagine dello Stato e flessione della fiducia che la collettività ripone nelle amministrazioni e nelle stesse istituzioni del Paese».

Dalla relazione del pg emerge che è la Toscana – dove in sede penale la procura di Firenze sta indagando sugli appalti del G8 – in testa alla classifica delle regioni in cui la Corte dei Conti ha emesso il maggior numero di citazioni in giudizio per danno erariale: sono 21 (su un totale nazionale di 92), a seguire ci sono Lombardia (18), Puglia (11), Sicilia (10), Umbria (7), Piemonte (7), Trento (5), Calabria (4), Lazio (3), Abruzzo (2), Emilia Romagna (2), Friuli Venezia Giulia (1), Liguria (1).

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