Quei sette teatranti al ministero: l’opera buffa dell’antrace che non c’è

Ingresso del ministero del Lavoro (Foto Lapresse)

ROMA – Quei sette teatranti al ministero, l’opera buffa dell’antrace che non c’è. Ore 15.46: le agenzie di stampa battono la notizia che a via Veneto 56 è giunto un pacco sospetto, dentro c’è una polvere misteriosa di colore nero. E nella foga del momento si sbagliano pure: dicono che l’attacco è avvenuto al ministero dello Sviluppo Economico, ma l’indirizzo esatto del teatrino del panico era in verità quello dell’Ispettorato del Lavoro.

L’allarme è in realtà scattato alle 12.30, sul plico non era indicato alcun mittente e così all’ufficio protocolli e corrispondenze aprono la busta. Su le mani, in sette si buttano a terra, gli è bastato un biglietto di accompagnamento a quella polverina misteriosa per temere il peggio. Il messaggio minatorio recava la scritta: “Adesso sapete cosa è l’antrace”. E loro per diverse ore devono aver creduto di saperlo davvero. Il panico si è impadronito di loro e subito sono scattate tutte le procedure di emergenza del caso.

Protocolli doverosi, per carità: con le armi chimiche non si scherza. Ma un ghigno comincia a tirare l’angolo della bocca se ci si ferma a pensare a quei sette che si sono davvero buttati a terra, si sono lasciati visitare, trasportare in quarantena fino all’ospedale Spallanzani e hanno pure costretto i tecnici a disinfettare le ambulanze con cui sono stati trasportati. A immaginare i mal di pancia e i sintomi vari che devono aver cominciato a lamentare, vien da pensare a un’opera buffa come solo gli italiani sanno fare.

Ora, a parte il fatto che l’antrace, usato come arma biologica, ha la consistenza e la finezza del talco, e il suo colore può variare dal bianco al bianco sporco al bruno. E nel nostro caso la polvere era nera. Ma va bene, i nostri non erano certo tenuti a saperlo. Quel che fa sorridere è la simultaneità con cui ben sette persone si siano buttate a terra e si siano perfettamente immedesimate nel loro ruolo di “vittime ministeriali”. Se gli è bastato così poco per credere allo scherzo di cattivo gusto, perché mettere tutti e sette le mani sull’infido pacco?

L’allarme, fortunatamente, è poi rientrato. Una nota del ministero informa: “I sette dipendenti sono già tornati a lavoro“. Almeno, questo gli va riconosciuto, non hanno fatto i “ministeriali”.

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