Alluvione Genova, Il Secolo XIX pubblica telefonata che poteva salvare i 6 morti

Alluvione Genova, Il Secolo XIX pubblica telefonata che poteva salvare i 6 mortiGENOVA – Sono passati quasi due anni dall’alluvione che nel novembre 2011 colpì Genova, causando la morte di 6 persone. Una tragedia che poteva essere evitata? Stando a quanto racconta Il Secolo XIX sì. Sono infatti saltate fuori due telefonate che, se ascoltate, gettano pesanti ombre sulla gestione dei momenti immediatamente precedenti al clou dell’alluvione.

Telefonate, rese pubbliche proprio dal Secolo XIX, e fatte un’ora prima dell’esondazione. A fare le chiamate è un vigile, che si trova proprio dove da lì a poco sarebbe accaduto l’irreparabile, e che ai colleghi del comando, con tono concitato, spiega:

“Guardate che qui inizia a essere davvero pericoloso. La strada è un fiume, il Fereggiano è praticamente al livello del muro di cinta, tra un po’ viene fuori. Chiudiamo la strada, se ci dai l’autorizzazione”.

Poco dopo, lo stesso vigile fa un’altra chiamata alla centrale operativa della polizia Municipale, raccomandando al collega all’altro capo del telefono di avvertire l’Amt (la municipalizzata dei trasporti). Ma nessuno che avverta gli abitanti delle vie adiacenti di ciò che sta accadendo, nessuno che si preoccupi di chiudere scuole ed edifici pubblici o, semplicemente, di dare delle direttive. A far fronte all’alluvione sembrano essere solo in due, il vigile per strada e il collega al telefono.

Nel primo pomeriggio a muoversi per primi sono i cittadini genovesi che, privi di indicazioni sul da farsi, iniziano a tempestare di chiamate il centralino dei vigili prima e quello del 118 poi. Ormai però è tardi. Genova è nel caos più totale, la circolazione stradale è bloccata e per le ambulanze diventa impossibile prestare soccorso. Il bilancio finale è drammatico: 6 vittime, decine di sfollati e cittadini che hanno perso case e attività.

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