Alluvione in Liguria; trovato ottavo cadavere,si continua a scavare

(Foto LaPresse)

BORGHETTO VARA (LA SPEZIA), 29 OTT – Sono le cinque di sera quando viene ritrovato il corpo di una vittima dell’alluvione che ha devastato Borghetto Vara. Rita Cozzani, professoressa di scuola media a La Spezia, era nell’elenco dei dispersi. Sale così a otto il numero ufficiale delle vittime di quel terribile martedì 26 ottobre quando sulla val di Vara e le Cinque Terre c’è stata l’apocalisse.

Rita Cozzani, ritrovata oggi nel fango che ha occupato uno scantinato intero, era in autostrada martedì scorso, in auto col marito Francesco D’Avanzo. E’ venuto il diluvio. La coppia è stata costretta a lasciare la A-12 perché poco più in là una frana aveva travolto un camion e interrotto l’autostrada. Unica alternativa, l’Aurelia.

Ma a Borghetto hanno dovuto abbandonare l’auto perché stava arrivando l’onda di piena. Il fango è stato più veloce di loro: il marito si è aggrappato ad una ringhiera ed è stato capace di salvare una donna. Ma Rita non ce l’ha fatta: l’ultima volta che Francesco l’ha vista è stato quando il fango l’ha strappata via da un terrazzo al quale si era aggrappata. Non l’ha vista più, l’ha riconosciuta oggi.

Finisce così la quarta giornata del dopo l’alluvione, il quarto giorno di pena, di fango e distruzione. Borghetto Vara ha cambiato faccia: per quattro giorni è stato una pozzanghera di fango, oggi è il profilo delle case che c’erano prima.

Nel pomeriggio, potenti ruspe cancellano a colpi di maglio la piazza centrale del paese. Il bronzo che ricorda la vendemmia non c’è più, non c’è più il muretto dove si fermavano gli anziani a guardare questo fiume vigliacco. E’ stato necessario cancellare questa piazza per togliere quell’enorme ammasso di detriti che ostruivano il passaggio del fiume, il materiale che ha bloccato l’onda di piena. Perche’ potrebbe tornare a piovere e il torrente deve poter correre verso il mare per risparmiare quello che resta.

Da Borghetto a Brugnato: anche qui è incessante il lavoro degli oltre 1.000 volontari che cercano di togliere il fango da quello che resta. Mentre la polizia fa filtro al casello per non far entrare i ‘turisti della disperazione’ che intralciano il lavoro dei soccorritori, arriva cibo caldo e acqua per un conforto anche se breve. Si piange poco e si lavora.

A Monterosso, dove oggi il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha preferito rinunciare alla sua annunciata visita ”per non creare disagio” ai lavori di soccorso, i militari del Genio aiutano a scavare la melma che soffoca il carruggio, un’impresa a cui partecipano tutti mentre il parroco dice sul molo del paese la prima messa dal giorno dell’alluvione, perché la chiesa è  inagibile.

Vernazza, invece, ancora non riemerge da quell’enorme portato di sassi e di terra che ha seppellito il paese. Ci vorranno anni perché questa terra torni ad avere il volto felice che aveva. Oggi la ‘perla’ delle Cinque Terre ha visto la visita di Beppe Grillo. L’attore ligure ha detto di avere in mente un progetto per aiutarla: ”Vedere Vernazza ridotta così è triste. Ma ce la farà”‘.

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