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Padova. Risarcita per i danni dell’alluvione, dovrà restituire i fondi ricevuti

di admin |21 Giugno 2011 11:59

PADOVA – Le alluvioni che hanno interessato il padovano lo scorso novembre hanno arrecato gravi danni e la Regione si è impegnata a risarcire gli alluvionati, ma ora chiede indietro tali fondi a Graziella Milan, 52 anni, residente in Montegrotto di Terme, il cui secondo immobile nella città di Casalserugo gravemente danneggiato dalle alluvioni è stato ristrutturato con i soldi ricevuti dalla regione.

“Mi sento tradita. Ho subito un danno, sono stata parzialmente risarcita e ora mi è arrivata la beffa”, ha dichiarato la donna che ora dovrà restituire alla regione i 22.750 euro ricevuti, soldi già parzialmente investiti per ristrutturare la casa, appartenuta ai genitori della donna e venuti a mancare 2 anni fa, una casa dove “al momento non ci vive nessuno, ma nei piani futuri servirà a mio figlio”, ha spiegato la Milan.

La Milan ricorda i giorni successivi alla violenta alluvione, quando si recò a via Piave 17 a verificare i danni subiti all’abitazione: “fu uno spettacolo devastante, trovai mobili in strada che galleggiavano. Tutto da buttare via”. Due mesi di accordi e trattative con il Comune furono necessari per cominciare a ricevere i primi fondi regionali, che ora il comune di Casalserugo è costretto a chiedere indietro.

“Specifico che la nostra amministrazione ha contattato la signora su precisa delega della Regione. A seguito di verifiche effettuate è emerso dall’ordinanza che i fondi per gli alluvionati sono destinati soltanto a coloro che hanno una residenza continuativa nel nostro Comune”, ha dichiarato Elisa Venturini, sindaco della città.

“La vittima di questo fastidioso equivoco può fare una segnalazione al presidente della Regione Luca Zaia esponendo il suo problema. Noi come Comune non possiamo fare nulla perché il nostro compito è solo quello di eseguire ciò che la Regione ci comunica”, ha inoltre spiegato la Venturini alla donna.

Ma la Milan ritiene un’ingiustizia quella che si prospetta per lei e la sua famiglia: “mi batterò in tutte le maniere per tenermi questi soldi. I miei genitori hanno vissuto una vita a Casalserugo e si sono costruiti la casa a fronte di molteplici sacrifici. Ora questo bene è mio e dovrei essere tutelata. In fin dei conti gli aiuti della Regione devono coprire i danni alle proprietà e un giorno la casa di via Piave sarà la residenza di mio figlio”.

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