Alto Adige: proteste contro il rigido regolamento del collegio francescano

punkÈ stata ribattezzata “Stop alla mutanda selvaggia” ed è la campagna contro l’abbigliamento “scorretto” che sta prendendo piede in Alto Adige. Padre Richard ha cacciato tre studenti dal collegio perchè fumavano in strada. E i ragazzi spiegano che tutto il regolamento che il francescano applica all’Antonianum di via Weggenstein a Bolzano, è rigido ed arretrato.

«Ci vieta di fare i punk o di girare con i pantaloni troppo abbassati. Vieta i piercing ed i tatuaggi. Bocciato pure il taglio rasta». Dal mondo della scuola non arriva un plauso diretto al Richard-diktat ma resta forte la sensazione che il francescano abbia messo nero su bianco quel che molti pensano, si apprende dall’Ansa.

Christian Tommasini, assessore alla scuola, commenta con una battuta: «Ho il piercing all’orecchio.. forse non posso mettere piede in collegio?». Peter Höllrigl, intendente scolastico tedesco, legge il regolamento tanto criticato e sorride: «In fondo descrive i trend dei nostri figli». Poi entra nel merito. Ma voi date indicazioni agli istituti sul look che devono tenere gli studenti? «No, anche perchè le scuole ci pensano da sole. Ognuna ha un suo ordinamento interno che disciplina sia l’abbigliamento che il comportamento e lo fa per evitare inutili eccessi». Avete mai avuto problemi? «Sì. A primavera scorsa. Abbiamo vietato agli studenti delle t-shirt con scritte offensive». E ci sono problemi pure con i piercing. «Posso pensare che sia il caso di vietarli in palestra. Se ti arriva una pallonata sul piercing non deve essere piacevole».

E proprio abbigliamento indecente e piercing mettono d’accordo parecchi presidi. Calogero Arcieri che dirige l’Ipia chiede rispetto nell’abito. «Ieri ho fatto rivestire un ragazzo che girava a scuola in canottiera mostrando tutta la sua pelosità, con i ciuffi che gli spuntavano da sotto le ascelle. “Ma dai, gli ho detto, dove vai così conciato? Infilati la camicia». Arcieri trova il regolamento di Padre Richard «bacchettone» ma spiega anche che troppe volte gli studenti esagerano anche per via delle braghe troppo abbassate. E poi da tempo vieta i piercing in palestra. «Non voglio ragazzi che s’impigliano con il naso o le orecchie alla rete della pallavolo. Che portino anelli al naso dove vogliono ma non nell’ora di educazione fisica».

Alberto Delcorso, preside del Itc, combatte i pantaloni calati e le scarpe slacciate e ce l’ha con piercing ed orpelli vari se indossati in palestra. «Capisco la moda, ma c’è modo e modo di seguirla. Se il trend impone i pantaloni col cavallo che arriva alle ginocchia non mi sembra il caso di comperarli di due taglie più grandi per mostrare la mutanda!». Lei vieta in generale capi osè? «Ma no, se incontro qualcuno conciato per le feste gli chiedo semplicemente di tirarsi su le braghe». Ma c’è un ma. «Abbiamo vietato ai ragazzi di girare con i lacci delle scarpe slacciate per evitare fratture e distorsioni alle caviglie».

Da ultimo arriva il contributo di Don Michele Rigoni, responsabile del convitto Rainerun dei salesiani. Che ne dice del regolamento dell’Antonianum? «Non abbiamo nulla del genere ma quando vedo i ragazzi che girano con le brache a penzoloni perchè va tanto di moda chiedo, per piacere, di tirarle su».

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