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Alzano e Nembro, appello inascoltato del Comitato Scientifico: il 3 marzo chiese l’istituzione della “zona rossa”

 Alzano Lombardo e Nembro, il 3 marzo scorso, il Comitato scientifico proponeva “di adottare opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa per limitare la diffusione del coronavirus nelle aree contigue”.

Alzano Lombardo e Nembro, il Cts non venne ascoltato.

“L’Eco di Bergamo” pubblica il verbale con l’invito rivolto al Governo, dopo la crescita impetuosa dei contagi.

Due giorni dopo, arrivarono in provincia di Bergamo 250 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri,

pronti a ‘sigillare’ i confini dei due Comuni della Valseriana che però non sarebbero mai entrati in azione.

“Ciascuno dei due paesi – si legge ancora nel verbale – ha fatto registrare attualmente oltre 20 casi [di Covid-19], con molta probabilità ascrivibili ad un’unica catena di trasmissione”.

“Ne risulta pertanto che l’R0 (indice di contagio, ndr) è sicuramente superiore a 1,

il che costituisce un indicatore di alto rischio di un’ ulteriore diffusione del contagio”.

Dopo avere esposto queste considerazioni, il ‘suggerimento’ degli esperti di adottare a Nembro e Alzano la ‘zona rossa’ già istituita nel Lodigiano.

Il verbale è tra le oltre 200 pagine di documenti desecretate giovedì 6 agosto

Il verbale è tra le oltre 200 pagine di documenti desecretate giovedì 6 agosto.

Secondo quanto si legge nello stralcio del verbale, il Comitato Tecnico Scientifico chiese l’istituzione della “zona rossa” avvalendosi dei dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità (fonte: Agi, FanPage).

 

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