Anarchici Fai arrestati, minacce online: “Continueremo con gli attacchi”

Anarchici Fai arrestati, minacce online: "Continueremo con gli attacchi"
Anarchici Fai arrestati, minacce online: “Continueremo con gli attacchi”

TORINO – Dopo gli arresti di tre giorni fa, gli anarchici italiani tornano a farsi sentire e minacciano nuove azioni:  “La solidarietà come la intendiamo noi è quella che si fa azione, il continuare a portare avanti gli attacchi e le pratiche per le quali i compagni sono stati arrestati. Pratiche che a tutti appartengono”. E’ il testo di una nota apparsa sul sito Croce Nera Anarchica a commento dell’arresto per terrorismo, in un’inchiesta della procura di Torino, di sette presunti appartenenti all’organizzazione Fai/Fri. La nota sottolinea che “il mandante di questa operazione, e ci teniamo a ripeterlo, è il pm di Torino Roberto Sparagna”. E infine la citazione di Franco Califano: “Tutto il resto è noia”.

E’ scritto sul sito:

All’alba del 6 settembre ha inizio l’operazione “Scripta Manent”.

Sono 32 i compagni anarchici che in varie città d’Italia vengono svegliati dal D.I.G.O.S. e sbirraglia con mandato di perquisizione. Di questi 15 sono gli indagati, per 7 di loro, Marco, Sandrone, Valentina, Alfredo, Nicola, Anna, Danilo spiccano altrettanti mandati di cattura. (…) Il mandante di questa operazione repressiva, ci teniamo a ripeterlo, è il Pubblico Ministero della procura di Torino Roberto Maria Sparagna. I fatti contestati ai nostri compagni puzzano di carta vecchia (…).

L’inchiesta si basa su attacchi compiuti a firma FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE dal 2003 al 2007.  Nello specifico gli attacchi inclusi in questa inchiesta che vengono contestati, comprendono i plichi esplosivi inviati nel maggio 2005 al direttore del CPT di Modena, alla caserma dei vigili di Torino San Salvario e al questore di Lecce [rivendicati da FAI / Narodnaja Volja], l’ordigno esplosivo contro la caserma del RIS di Parma [24 ottobre 2005 – rivendicato da FAI / Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare)], il pacco bomba inviato a Sergio Cofferati [2 novembre 2005 rivendicato da FAI / Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare)], gli ordigni contro la caserma allievi carabinieri di Fossano [2 giugno 2006 rivendicati da FAI/RAT (Rivolta Anonima e Tremenda)], i pacchi bomba inviati a Torino nel luglio 2006 alla Coema Edilità (ditta coinvolta nella ristrutturazione del CIE), al sindaco Sergio Chiamparino e al direttore di Torino Cronaca [rivendicati da FAI/RAT (Rivolta Anonima e Tremenda)], gli ordigni piazzati nel quartiere torinese di Crocetta [7 marzo 2007 rivendicati da FAI/RAT]; oltre ad altre azioni anche il ferimento dell’A.D. per Ansaldo Nucleare R. Adinolfi [7 maggio 2012], per il quale due compagni anarchici, Alfredo e Nicola sono già stati condannati e hanno rivendicato pubblicamente l’attacco.

Insomma, ritorna l’abitudinario reato associativo 270bis, più vari 280bis e un 285. A livello tecnico questo è quanto, nell’attesa che si esprimano i compagni, e che si possano studiare le carte dell inchiesta.

Dopo la lista dei reati di cui sono accusati, le nuove minacce:

-Mostriamo i denti-

Croce Nera Anarchica oltre a diffondere notizia di attacchi sparsi per il mondo , rivendicazioni , comunicati e contributi di analisi e critica, interni o esterni alla redazione; è stato e continuerà ad essere, anche un supporto reale che permette ai compagni prigionieri di guerra di continuare ad essere parte viva del dibattito rivoluzionario, permettendo così il continuo apporto di idee e analisi per perseverare nella lotta.

(…) In quanto anarchici, ogni singola azione contestata ai nostri compagni ci appartiene; ci appartiene ed è patrimonio di tutto il movimento anarchico.

Per noi l’anarchia non solo è possibile qui ed ora, ma si concretizza in ogni sua esplosione, ogni volta che un azione va a buon fine. (…)

-La solidarietà…e le azioni distruttive-

Non batteremo in ritirata, siamo qua, sempre spalla a spalla con i compagni che, contro i frangenti della rassegnazione, si scagliano con l’impeto della tempesta.

Col sangue agli occhi, stringiamo i nostri compagni, consci che rispondere alla repressione voglia dire fare passi in avanti, e rilanciare, ancora e ancora.

Tutto il resto è noia.

Tutto il resto è politica e ci fa schifo.

Sempre per l’Anarchia…

 

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