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Anatoliy Korol, quelli che “non doveva farlo”

di Daniela Lauria |31 Agosto 2015 12:08

Anatoliy Korol, quelli che “non doveva farlo”

NAPOLI – “Ma chi gliel’ha fatto fare?!“, “Doveva lasciare stare”. Non c’è gloria per Anatoliy Korol, il muratore ucraino di 38 anni morto mentre tentava di sventare una rapina nel supermercato dal quale era appena uscito con la figlioletta di appena un anno e mezzo. Il sindaco di Castello di Cisterna (Napoli), ha proclamato il lutto cittadino per i funerali. Ma a leggere le decine di commenti apparsi in rete il gesto eroico di Antonio, come lo chiamavano tutti in Italia, sembra quasi sprecato.

Non doveva farlo“, continuava a singhiozzare comprensibilmente la moglie Nadiya. “Camminare e guardare basso”, “Con la figlia si scappa”, le fanno eco incomprensibilmente i fautori dell’affar proprio. La sua “colpa” non essere riuscito a restare indifferente di fronte a due malviventi che, coperti dal casco e dalle maschere, sono entrati nel negozio dal quale era appena provvidenzialmente uscito. Anatoliy ha lasciato la sua bimba al sicuro fuori e poi si è precipitato dentro al supermercato scagliandosi contro i rapinatori: è riuscito a salvare la cassa ma non la sua vita.

Commenti che hanno infastidito anche il comandante dei Carabinieri, Luca Corbellotti, che in queste ore è a caccia dei malviventi. “Comprendo solo la moglie”, ha sospirato mentre il coraggio di Anatoliy non è certo passato inosservato. 

Nella piccola chiesa di San Nicola, il parroco, don Francesco Capasso, si è soffermato sull’importanza della famiglia nell’educazione alla legalità ed alla giustizia, ed ha sottolineato che Anatolij deve essere “un esempio”. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, invece, lo ha definito un “eroe civile”, sottolineando che la morte dell’ucraino è “la testimonianza suprema di un martire della giustizia, esemplare per tutti noi”, annunciando forme di aiuto concreto per i familiari. “Confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine – ha concluso – affinché i colpevoli di questo crimine efferato siano assicurati alla giustizia ed adeguatamente puniti”.  Rabbia per l’accaduto, è stata espressa anche dallo scrittore Roberto Saviano, che su Fb ha sottolineato come la morte di Anatolij non abbia “fatto notizia”. “Nessun commento importante – ha scritto su Fb – Se l’ucraino fosse stato il rapinatore, oggi su questo caso avremmo avuto molta più attenzione, raccolte di firme, cortei”.

Intanto i carabinieri si sono messi sulle tracce dei rapinatori: hanno ritrovato lo scooter, un Honda Sh, utilizzato per raggiungere il supermarket. Il mezzo, risultato rubato lo scorso 7 agosto a Pomigliano d’Arco (Napoli), è stato ritrovato bruciato nelle campagne della vicina Brusciano. Ora stanno passando al setaccio il paese, e visionando tutti i filmati delle videocamere di sorveglianza per poter risalire all’identità dei due criminali.

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