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Ancora valanghe: uno sciatore morto e un altro denunciato

di Sandro |23 Marzo 2010 11:28

Anche adesso che l’inverno ha lasciato il posto a una timida primavera, le valanghe, associate all’imprudenza umana, continuano a funestare le regioni montane. Nella Provincia di Trento il primo week-end di primavera ha fatto registrare un morto e due feriti, tutti colpiti da slavine.

Una denuncia è scattata a carico di un bellunese di 45 anni, colpevole di aver provocato una valanga schiantatasi su una pista della frequentata località sciistica Pozza di Fassa. Sembra che l’uomo stesse scendendo in fuoripista per recuperare i bastoncini persi da un’amica durante la salita in seggiovia, quando un blocco di neve si è staccato da un fronte di 15 metri, finendo sulla pista. Fortunatamente in quel momento non vi erano sciatori nel punto colpito e non ci sono stati feriti.

L’incidente più grave è avvenuto nel bellunese, dove Mariano Innino, uno scialpinista veronese di 41 anni, è stato travolto dalla valanga durante un’escursione con un amico in val di Fanes. Durante un passaggio delicato, i due alpinisti si sono tolti gli sci e hanno proseguito a piedi ma, dopo aver compiuto pochi passi, sono stati sorpresi dal distacco della massa nevosa. Il primo sciatore è stato trascinato in un canale, dove ha continuato a piombare verso il basso, tra salti di roccia e a velocità notevole, per 350 metri.

Nonostante fossero dotati dell’Arva, l’apparecchio elettronico che consente di segnalare il punto esatto in cui si trova la persona sepolta, per l’uomo travolto i soccorsi sono stati inutili. Il corpo senza vita dello sciatore è stato recuperato nel primo pomeriggio dagli uomini del soccorso alpino bellunese, intervenuti con unità cinofile e col supporto di un elicottero. Illeso Stefano Governo, il secondo scialpinista, un 51enne anch’egli veronese. Dai primi accertamenti svolti dai carabinieri di Cortina d’Ampezzo sembra che a staccarsi sia stata la neve dell’intero anfiteatro, per un fronte di oltre 200 metri.

Infine l’ennesima slavina della stagione ha investito un’auto in transito sul passo Gardena, intrappolando una donna che è stata liberata poco dopo dalle squadre di soccorso. Inviti alla massima prudenza arrivano dal soccorso alpino: resta alto in tutti i versanti il rischio valanghe legato all’aumento delle temperature.

*Scuola di Giornalismo Luiss

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