Andrea Anzolin, la ditta: "Non aveva mai avuto incidente. Gli deve essere capitato qualcosa di forte" (foto Ansa) Andrea Anzolin, la ditta: "Non aveva mai avuto incidente. Gli deve essere capitato qualcosa di forte" (foto Ansa)

Andrea Anzolin, la ditta: “Non aveva mai avuto incidente. Gli deve essere capitato qualcosa di forte”

Andrea Anzolin, la ditta: "Non aveva mai avuto incidente. Gli deve essere capitato qualcosa di forte" (foto Ansa)
Andrea Anzolin, la ditta: “Non aveva mai avuto incidente. Gli deve essere capitato qualcosa di forte” (foto Ansa)

ROMA – “Non aveva mai avuto un incidente. Mai preso neanche un verbale. Un ragazzo d’oro, un autista modello, tra i più esperti. Giovane, 42 anni, lavora con noi dal 2009. Io non so spiegarmi davvero. Sì, certo che ho visto il video del tamponamento. Cosa ho pensato? Quel che può aver pensato lei. Un malore, un colpo di sonno, una distrazione… Irreale”. Mauro Loro, legale rappresentante della Loro Fratelli Spa di Lonigo (Vicenza), non riesce ancora a farsene una ragione dell’incidente.

Ma poteva essere stanco? “Non aveva [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] lavorato sabato pomeriggio, non aveva lavorato domenica – precisano in ditta –. No, chiaro che lunedì non aveva guidato ininterrottamente dalle 4 del mattino, le soste sono già state verificate. Come? Ad esempio con il Telepass. Quel che è successo per noi è inspiegabile. Era diligente, rigorosissimo. Non riusciamo a capire, davvero. Gli dev’essere capitato qualcosa di forte. Non ha avuto il tempo di reagire”.

Andrea Anzolin viene descritto come un figlio modello del Veneto più operoso. “Dieci anni fa si era costruito la casa, dove lo trovi un ragazzo così giovane e sgobbone”. Lo dice commosso Luciano Viero, vicesindaco di Agugliaro (Vicenza), il paese della vittima.

Anzolin era sposato con Barbara, aveva un fratello più grande, Lino, e una sorella più piccola, Pamela: “È come se ci avessero rubato un fiolo, un figlio. Qui ci conosciamo tutti, questo è un centro piccolo, siamo 1.450 persone”.

“Qui da noi le famiglie sono come una volta, i padri aiutano i ragazzi – racconta il numero due del Comune –. Aspettiamo che ci mandino le carte da Bologna per i funerali. Ma io le bandiere a mezz’asta le ho già messe, fuori dal Municipio. Perché questo è un fiolo rubato”.

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